Rete oncologica in Puglia: come ridurre la mobilità passiva

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Turismo Puglia, saràdavvero un boom?

Il cuore delle donne merita informazione: diffondere le buone abitudini aiuta a combattere il rischio cardiovascolare

MILANO – Sono attente alla prevenzione primaria e chiedono maggiore accessibilità a programmi di screening e diagnosi precoce, non solo in ambito cardiovascolare ma anche dermatologico (il 58%), ginecologico (24%) e dell’HIV (17%). Questa è la fotografia che emerge dall’analisi delle schede delle oltre 2.600 donne visitate sul truck dell’iniziativa “Prevenzione Possibile. La salute al femminile” realizzata con il patrocinio di SIPREC (Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), FEDERFARMA (Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia) e Federfarma-Sunifar con il contributo incondizionato di Mylan.

Oltre 9.800 km percorsi in 120 giorni, 31 tappe in 15 regioni per sensibilizzare le donne italiane sui fattori di rischio che rendono le malattie del cuore il loro killer numero 1 ed informarle sull’importanza di modificare alcuni comportamenti non corretti.
Se non fosse per il consumo di alcol (1 donna su 2 lo consuma abitualmente), le donne italiane sembrano aver ridotto il vizio del fumo (solo il 18% dichiara di fumare), dedicano tempo all’attività fisica (ben il 63,5% la pratica abitualmente) e sembrano essere informate sul proprio stato di salute: il 53% ha una storia familiare di ipertensione, il 62% di dislipidemia, diabete (45%) e malattie cardiovascolari (32%).

Bari, 6 luglio 2018. Creare le condizioni favorevoli per la presa in carico del paziente sin dal sospetto diagnostico, tracciando da subito il miglior percorso terapeutico per ridurre la mobilità passiva per le malattie oncologiche. I pazienti hanno spesso un’immotivata sfiducia nella Regione anche non conoscendo le possibilità di cura presenti nel proprio territorio, cominciando proprio dai centri di riferimento per le quattro principali patologie tumorali e cioè tumore del seno, del polmone, della prostata e del colon retto. Con questo obiettivo lo scorso 28 marzo la Regione Puglia ha formalizzato la nascita della rete oncologica, pensata con il compito di implementare progetti di screening e la formulazione di indicatori con verifica periodica, al fine di valutare i progressi assistenziali per cui la Regione Puglia ha formalizzato l’istituzione della rete stessa.

Spesa sanitaria privata a 40 miliardi di euro ma con il “reddito di salute” possiamo dimezzarla…
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PERCHÉ NON INTRODURRE UN “VOUCHER SANITARIO” PER FINANZIARE LE CURE PAGATE DI TASCA PROPRIA, AD INIZIARE DAI REDDITI PIÚ BASSI?

È LA PROPOSTA CONCRETA DI MARCO VECCHIETTI, CEO RBM ASSICURAZIONE SALUTE, PER RIDURRE L’IMPATTO DELLE CURE PRIVATE SOPRATTUTTO SUI SOGGETTI FRAGILI

Roma, 29 giugno 2018 – “Governance pubblica e strumenti privati, questa la soluzione per la sostenibilità sociale e finanziaria dei principali sistemi sanitari europei – spiega Marco Vecchietti, CEO e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute – in quanto, sottoscrivere una Polizza Sanitaria o aderire ad un Fondo Integrativo è più conveniente che continuare a pagare di tasca propria le cure private – che sempre più spesso costringono gli italiani a ricorrere ai propri risparmi o a indebitarsi (lo scorso anno sono stati ben 11 milioni). Per cogliere al meglio questa opportunità, già utilizzata da oltre il 20% degli italiani, tuttavia è indispensabile che il Governo non abbandoni i cittadini e sostenga questo cambiamento culturale che peraltro garantirebbe di mettere concretamente un freno alle disuguaglianze crescenti e all’impoverimento delle famiglie (è di questi giorni l’allarme dell’ISTAT sugli oltre 5 milioni di poveri nel nostro Paese)”.