“La manutenzione era a carico di FS. Chi doveva controllare le anomalie?”
Si esprime in merito il consigliere M5S Antonio Trevisi, componente della Commissione Trasporti, che era già intervenuto in numerose occasioni e in tempi non sospetti per denunciare le evidenti carenze dei mezzi di trasporto FSE: “Le eventuali responsabilità vanno accertate quanto prima sia dal punto di vista politico che dirigenziale verificando, tra l’altro i fogli di servizio. ”
Se fosse confermata la versione del macchinista in merito alle avarie dell’impianto frenante e del freno di stazionamento, si giustificherebbe la velocità acquistata dal mezzo che, tra l’altro, è uno di quelli presi a noleggio da FS e sarebbe sprovvisto, almeno per il momento, di dispositivo vigilante.
“Da informazioni apprese – prosegue il consigliere salentino – sembra anche che i mezzi presi a noleggio da FS debbano seguire un iter di manutenzione che prevede interventi in officine non di proprietà di FSE, pertanto sia macchinisti che deposito locomotive non possono e non avrebbero potuto avere un riscontro effettivo su eventuali anomalie.”
Il consigliere cinquestelle spiega che di norma se il macchinista riscontra un’anomalia, la segnala sul libro di bordo e si riserva di fare la nota di riparazione su apposito modulo. L’officina una volta preso in carico il mezzo, dopo aver consultato il libro di bordo e la nota di riparazione e dopo aver proceduto alla riparazione, provvede ad aggiornare il libro di bordo.
“Sembrerebbe – spiega Trevisi – che ciò non avvenga con le Fiat prese a noleggio da FS e che nulla venga scritto sul libro di bordo che nessuno aggiorna nel merito delle riparazioni effettuate. Questo potrebbe essere un ulteriore elemento volto a chiarire le eventuali responsabilità dello scontro di qualche giorno fa.
Ad ogni modo torno a ribadire quanto ancora una volta ci viene segnalato dall’interno delle FSE in merito alle condizioni di lavoro del personale di condotta e di scorta che pare venga sottoposto a dei ritmi di lavoro sovrumani a causa delle mancate nuove assunzioni. È ovvio che con questi ritmi prima o poi la stanchezza si fa sentire e in questo tipo di lavoro una semplice sbavatura può risultare fatale. E in questo caso – conclude – le fatalità c’entrano poco.“
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