Domani al TaTÀ, per il Taras Teatro Festival, “Pluto”, da Aristofane ai nostri giorni ambiguità politica e senso di giustizia. Una produzione del Gruppo della Creta per «Future Stage speciale under 35»
TARANTO – Al «Taras Teatro Festival / Scena antica e visioni contemporanee» in corso a Taranto con la direzione artistica di Massimo Cimaglia, domani, domenica 5 ottobre, alle ore 19, nell’Auditorium TaTÀ, è in programma “Pluto o il dono della fine del mondo” per il quale gli autori, Anton Giulio Calenda e Valeria Chimenti, si sono ispirati alla commedia «Pluto» nella quale Aristofane gioca sull’utopia del cosa succederebbe se fossimo tutti ricchi e liberi dall’obbligo di lavorare e se a tutti fosse concesso ozio illimitato.
Lo spettacolo viene portato in scena nella sezione del festival «Future Stage speciale under 35» per la regia di Alessandro Di Murro, che del lavoro è anche interprete con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Laura Pannia e Amedeo Monda, quest’ultimo autore delle musiche originali.
Con i costumi di Giulia Barcaroli e il disegno luci di Matteo Ziglio, l’allestimento è prodotto dal Gruppo della Creta, tra le più interessanti realtà di cooperazione teatrale under 35, che indaga sul linguaggio del teatro contemporaneo creando reti di collaborazione con artisti, istituzioni e teatri (il Gruppo è anche compagnia residente del Teatro Basilica di Roma, unico spazio teatrale di Roma con una gestione under 35).
Nella riscrittura di questo capolavoro viene applicato il metodo di Aristofane
pronto a prendere le distanze da entrambe le ipotesi politiche al centro della commedia, la forma idilliaca di comunismo incarnata da Pluto e il capitalismo impersonato da Povertà.
Dio della ricchezza nella mitologia greca, il cieco Pluto è una divinità tanto poco spirituale, quanto assai utile e concreta, che Cremilo, contadino ateniese, rapisce affinché smetta di elargire ricompense ai malvagi e sofferenze agli onesti. Succederà che, curata la cecità di Pluto, i soldi verranno bulimicamente distribuiti a tutti e lavorare diverrà inutile.
Ma se per il povero e onesto Cremilo, l’anziano cittadino di Atene protagonista della storia, la giustizia redistributiva è il ragionevole farmaco da applicare sulle piaghe della società ateniese, per Povertà, che irrompe in scena come antagonista, una indiscriminata ricchezza a portata di tutti è «azione folle, sacrilega, criminale» perché, se nessuno avrà necessità di guadagnare, chi vorrà rimboccarsi le maniche?
Due ipotesi rispetto alle quali si registra l’equidistanza di Aristofane, un compagno di viaggio nel quale ci si può riconoscere per l’ambiguità politica, la capacità di non schierarsi con nessuno ma attaccare sempre, amici e nemici. Distante anche da forme estreme di nichilismo, il Gruppo della Creta esplora pertanto la crisi di tutte le ideologie per andare alla ricerca di qualcosa di sconosciuto, con l’ottimismo di chi è consapevole che l’umanità sbaglia: ma sbaglia sempre meglio.
Il Taras Teatro Festival
è realizzato con l’organizzazione di Terra Magica Arte e Cultura e la collaborazione della compagnia Crest, il contributo di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Comune di Taranto e Puglia Culture, il prezioso sostegno di Itsmobilità academy, TP Italia, Fondazione Taranto 25, Banca Patrimoni Sella e Erredi Consulenze assicurative e i patrocini di Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico, Università di Bari, Museo archeologico nazionale di Taranto – MarTA, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, Marina Militare Italiana e Istituto e per la storia e l’archeologia della Magna Grecia.
Biglietti 10 euro (5 euro studenti) acquistabili su vivaticket.com o all’auditorium TaTÀ
Info 333.2694897