Venerdì 1° gennaio al Mercatino delle arti e delle etnie le luci, i profumi i suoni di una notte da favola grazie alla musica, ai balli, alle degustazioni, alle sfilate di abiti tipici di 16 paesi
L’idea di riproporre la festa del Capodanno per i salentini e per tutte le etnie presenti sul nostro territorio trova collocazione in nuovo contenitore che è quello del Mercatino delle arti e delle etnie di Lecce, inaugurato alo scorso mese di giugno e dove tutte e nazionalità convivono pacificamente. Un luogo unico, dove si fondono arte, cultura, sapori, profumi e luci.
“Mi auguro – ha sottolineato il sindaco Paolo Perrone in conferenza stampa – che questo splendido contenitore possa essere conosciuto dai leccesi e dai turisti grazie alle numerose attività e alle iniziative realizzate dal Consorzio guidato da Veronica Merico. Il Capodanno dei popoli rappresenta l’occasione giusta per scoprire le tradizioni, le usanze e i cibi tipici di tanti popoli“.
“Il Mercatino – ha spiegato Veronica Merico, Amministratrice del Consorzio “Il Mercatino etnico” – rappresenta un fiore all’occhiello di questa città basti pensare che al Sud non esiste una struttura di questo tipo. Vogliamo caratterizzarci sul piano squisitamente culturale: la sfilata degli abiti tradizionali prevista per Capodanno e il Museo egizio, già aperto da alcuni gironi vanno proprio in questa direzione”.
Le nazionalità che parteciperanno al Capodanno dei popoli sono 16: Filippine, Egitto, Ecuador, Brasile, Messico, Marocco, Senegal, India, Sri-lanka, Kenya, Etiopia, Tunisia, Cuba, Egitto, Sudan, Iran, Italia.
La serata avrà inizio alle 18.30. Per l’occasione all’interno dell’area del Mercatino saranno allestite una serie di pagodine, dove ogni nazionalità preparerà i propri piatti tipici, dal riso gerbi della tunisia, ai tacos messicani, al chapati indiano al cous cous marocchino, ai panini arabi, all’ingerà etiope.
Aprirà la serata l’esibizione della cantante e ballerina cubana Maria Momoitia, poi sarà la volta del Kenya, con il maestro Somy, con musiche e danze kenyote. E ancora: la ballerina brasiliana Andrea, con la sua esibizione di samba, il maestro di percussioni senegalese Ndiaye Meissa, la danza del ventre con la scuola della maestra Anastasia, Alegria gitana con il maestro picaro Tony Corba da Avignone (chitarra e voce), il maestro Massimo Ciraci (chitarra solista), il maestro Orazio Milli (cajon e percussioni), il flauto indiano con l’esibizione del maestro Donato Barbaro accompagnato alla tastiera dal maestro Alessandro Rubichi, fino a giungere alla jam session finale, per chiudere in bellezza con il dj Cristian Carpentieri.
Resterà, inoltre, accessibile al pubblico il museo egizio, inaugurato lo scorso 13 dicembre.
Durante la serata inoltre, si potrà ammirare la sfilata degli abiti tipici delle feste delle diverse etnie, un modo per far conoscere in maniera più ampia, usi costumi delle altre culture.
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