L’inchiesta, partita da una segnalazione anonima nel gennaio 2019, ha accertato una decina di vittime e un giro di usura cominciato almeno nel 2012. Attraverso intercettazioni, appostamenti e video-riprese, indagini finanziarie e testimonianze delle vittime, i finanzieri hanno ricostruito l’attività illecita, che sarebbe continuata anche mentre l’uomo, con precedenti per rapina e traffico di droga, era detenuto agli arresti domiciliari perché espiava una condanna per reati di falso.
“Nel corso delle indagini – fanno sapere i finanzieri – si è registrata una certa reticenza da parte degli usurati che, avendo timore della figura criminale del soggetto, gravato da numerosi precedenti di polizia, omettevano di denunciarne l’operato”. Dalle verifiche è inoltre emerso che il 40enne, ora finito in carcere e destinatario di un sequestro di beni, percepiva anche il reddito di cittadinanza per aver dichiarato di non avere entrate. E’ così partita la comunicazione all’Inps per la revoca del sussidio.
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