Taranto, Labriola su indotto Ilva

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“In grave difficoltà, da Roma promesse non mantenute. Subito tavolo per dirimere questione”

palazzina Direzione IlvaTARANTO – “Le 130 imprese dell’indotto Ilva del tarantino vivono ad oggi una fase di estrema sofferenza, principalmente a causa di un atteggiamento irresponsabile da parte del governo nazionale, che attraverso i commissari gestisce da ormai quattro anni l’acciaieria più grande d’Italia. All’origine di una situazione economica a dir poco complessa, i mancati pagamenti alle aziende, di piccole e medie dimensioni, che nonostante tutto hanno continuato responsabilmente a garantire il loro apporto fondamentale per il funzionamento degli impianti Ilva”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola, a margine dell’interrogazione parlamentare svoltasi oggi in X commissione Attività Produttive alla Camera dei Deputati, alla quale, per conto del governo, ha preso parte il vice ministro Teresa Bellanova.
Il governo continua ad avere un comportamento aleatorio – prosegue Labriola – non curandosi di una situazione che potrebbe divenire esplosiva, che vede migliaia di lavoratori dell’indotto a rischio. Per questo motivo chiedo l’immediata istituzione di un tavolo di confronto per affrontare la situazione. E’ necessario che i crediti vantati da queste imprese nei confronti dell’Ilva divengano prededucibili, consentendo a queste realtà di ottenere liquidità. Serve una garanzia dei pagamenti e Roma può e deve fare la propria parte. Sostenere oggi l’indotto Ilva, significherebbe anche dare una chance ai lavoratori dell’acciaieria che nei prossimi anni risulteranno in esubero e che potrebbero proprio essere riassorbiti dall’indotto”.