Sport e Integrazione: a Bari il progetto del Coni Puglia e dell’assessorato al Welfare per 50 minori baresi e stranieri non accompagnati

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Si parte domani

BARI – Parte domani, sabato 6 ottobre Sport e Integrazione , un progetto ideato dal Coni Puglia in collaborazione con l’assessorato al Welfare dedicato ai giovani stranieri non accompagnati dei centri di accoglienza di Bari e dell’hinterland, per favorirne l’inclusione sociale attraverso lo sport, veicolo in grado di velocizzare il processo di integrazione. Il progetto coinvolgerà anche giovani baresi, al fine di sviluppare relazioni e interscambi culturali, essenziali per il consolidamento del tessuto sociale della città, ed è rivolto a circa 50 giovani suddivisi per fasce d’età (14-17 anni e 18-23 anni). Una proposta multi-sportiva, che abbraccia più discipline, in cui i giovani saranno seguiti da tecnici del Coni e – grazie alla collaborazione con le Federazioni e gli Enti di Promozione Sportiva – da tecnici federali, affiancati da operatori culturali.

Tre le attività sportive individuate, vi sono il nuoto, l’atletica e la capoeira. I fondamentali delle attività in vasca saranno impartiti nella piscina “Hotel Majesty”, in via Gentile 97/B, il martedì e il sabato, alle ore 11.30 alle 13.30. L’atletica, svolta in collaborazione con i tecnici federali della Fidal, si terrà al campo scuola “Bellavista”, in via Gentile 6, il lunedì e il giovedì, alle ore 10 alle 12 e, solo il giovedì, anche alle ore 17.30 alle 19.30. Invece la capoeira, disciplina brasiliana che rafforza la componente psicologica deputata all’autocontrollo (dichiarata patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco), vedrà impegnati ragazzi migranti e baresi nel centro Arci Studio danza di Bari, in corso A. De Gasperi 379/E, il lunedì e il giovedì, alle ore 20 alle 21 e la domenica alle ore 19.30 e alle 20.30.

Il progetto – spiega il presidente del Coni Puglia Angelo Giliberto – mira a raggiungere degli obiettivi specifici nel breve periodo che abbiano ricadute positive nel medio-lungo termine. È ormai acclarato che l’attività sportiva è essenziale per la salute psico-fisica, ma non bisogna tralasciare le ripercussioni positive socio-educative, altrettanto fondamentali per il miglioramento della qualità della vita delle persone e delle comunità”.

Per l’assessora al Welfare Francesca Bottalico si tratta di “un intervento non solo di carattere sportivo ma soprattutto di tipo culturale e a forte valenza sociale, vista anche la presenza di gruppi misti composti da ragazzi baresi e minori stranieri non accompagnati. Le attività, peraltro, sono state individuate dopo un attento ascolto dei loro desideri e a seguito di un’attenta valutazione delle discipline sportive in grado di permettere una rielaborazione dei loro vissuti, spesso traumatici per molti di loro. Mi riferisco in particolare al nuoto e all’inevitabile collegamento con il mare, attraversando il quale sono arrivati in Italia. Anche per questo sono stati scelti operatori e insegnanti con una preparazione pedagogica, che saranno supportati dagli educatori degli Sprar e delle comunità educative”.

Il percorso è promosso in collaborazione con Casa Shalom (Caps), il centro comunale polifunzionale Casa delle Culture, la Casa dei Ragazzi del Mondo (Comunità “Surprise”, Comunità “Don Gallo”, Appartamento neo-maggiorenni, Gruppo Appartamento “P. Impastato”, Gruppo Appartamento “Don Tonino Bello”) e Arci – Comitato Territoriale di Bari.