La donna era arrivata al pronto soccorso del Policlinico con crisi epilettiche ripetute ogni 2-3 minuti, che le causavano anche perdita di coscienza e violenti scosse del corpo. La risonanza magnetica encefalica multimodale aveva messo in evidenza una massa neoplastica nella parte inferiore del lobo parietale destro. Quest’area, se localizzata nell’emisfero dominante, è coinvolta nella produzione e decodificazione del linguaggio.
Tuttavia, anche se localizzata nell’emisfero non dominante, sovrintende all’orientamento nello spazio, alla percezione visiva e anche al disegno. Proprio per monitorare tali funzioni ed evitare successivi deficit neurologici invalidanti, l’intervento è stato eseguito in awake anesthesia, con la paziente sveglia, dalla equipe dei neurochirurghi, in collaborazione con due anestesisti e una neuropsicologa.
“L’intervento – spiega Signorelli – è stato realizzato nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, che hanno determinato una grave riduzione delle risorse materiali e di personale da destinare al trattamento dei pazienti no-Covid. Con la perdita di ulteriori risorse di personale destinate alle terapie intensive e senza il supporto dell’intero sistema regionale nella gestione dei pazienti Covid, non potremmo più garantire questi risultati”.
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