Il Piano Coste firmato dall’Amministrazione Salvemini è l’ennesima batosta all’imprenditoria locale
LECCE – Il Piano applica la legge regionale ma lo fa allargando la fascia destinata a spiaggia libera, danneggiando gli imprenditori balneari: si passa, infatti dal 40% previsto per legge in concessione ai privati ad un ulteriore assottigliamento del 20% di questa quota (quindi un ulteriore -8% in concessione ai privati, ai quali resta il 32% delle spiagge). Il 20 % del restante 60% da non dare in gestione è destinato alla spiaggia libera con servizi.
Salvemini, però, ha scelto incautamente di ridurre il 40% destinato ai privati limitandolo di un ulteriore 20%: i privati avranno a disposizione soltanto il 32% di spiaggia.
L’incauta scelta dell’Amministrazione di ridurre di un ulteriore 20% lo spazio destinato ai privati porterà ad un unico risultato: chiuderanno lidi (anche storici) fondamentali per la vita delle marine leccesi. Perché cancellare le aziende sane in un posto che già fatica a decollare dal punto di vista turistico?
Le marine leccesi sono la Cenerentola del Salento e l’aiuto dell’imprenditoria è fondamentale per un Comune in predissesto che non riesce, per esempio, a garantire nemmeno la pulizia di chilometri di spiaggia a Frigole. In molte spiagge libere vige l’insicurezza e la sporcizia: i privati hanno da sempre avuto un ruolo di guardiania, pulizia e presidio del territorio, anche nelle circostanti spiagge libere.
Il Piano delle Coste di Salvemini è meramente ideologico, non offre soluzioni concrete per garantire servizi, pulizia ed evitare atti vandalici. In questo contesto, al contrario, i privati dovrebbero essere tutelati proprio per la capacità di attivare posti di lavoro, garantire l’ordine perfino delle spiagge libere circostanti e offrire servizi indispensabili (come i servizi igienici) in luoghi per molto tempo abbandonati a sé stessi per la sicurezza e la pulizia dei quali il Comune non ha risorse.
L’anno scorso sono intervenuto con Gioventù Nazionale per denunciare lo stato di abbandono e sporcizia in cui versa una consistente zona di Frigole. Pensiamo che il Comune di Lecce, già insensibile alle emergenze che ci sono, possa gestire da solo e senza risorse un’ulteriore fascia di spiaggia libera caricandosi addirittura il costo dei servizi per le spiagge libere attrezzate?
Io non credo alle favole: credo in una proficua collaborazione tra privato e pubblico in grado di rilanciare le nostre marine, per lunghi tratti abbandonate da anni.
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