La nota di Francesco Falcone, referente di ‘CON Emiliano’ per Taranto città

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TARANTO – “L’impatto dell’impianto siderurgico sulla salute è stato quantificato in modo affidabile per quanto concerne le emissioni nell’aria, attentamente monitorate per molti anni. Considerando scenari alternativi di produzione industriale e di emissioni, le stime precedentemente disponibili sono state aggiornate dal progetto dell’OMS descritto in questo rapporto“.

Cosi Marco Martuzzi, direttore del Dipartimento Ambiente dell’Istituto Superiore di Sanità e già coordinatore del Rapporto OMS su Taranto commissionato dalla Regione Puglia all’indomani della presentazione dello studio condotto dal Centro Europeo per l’Ambiente e la Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con sede a Bonn, diretto da Francesca Racioppi, che ha esposto dinanzi alla Commissione Europea le nuove Linee guida OMS sulla Qualità dell’aria, contenenti il taglio del 50% dei limiti sanitari per i principali inquinanti atmosferici.

Secondo l’OMS è chiaro che l’acciaieria di Taranto “Ha da diversi decenni un impatto ambientale negativo, con notevoli emissioni di vari inquinanti che interessano vaste aree, anche densamente popolate come la stessa città di Taranto e i Comuni circostanti“.

Il Rapporto conferma che “Gli impatti sulla salute umana sono stati ampiamente studiati nel corso degli anni, riscontrando eccessi di numerose malattie e tassi di mortalità documentati e denotando un preoccupante profilo sanitario per la popolazione locale“.

Smentito quindi quanto sostenuto da Acciaierie Italia, sottolineiamo la fondatezza della posizione del presidente Michele Emiliano che, supportato da studi della stessa Regione, sosteneva l’impatto negativo sulla salute le emissioni dello stabilimento siderurgico.

Appaiono pertanto pretestuose e pericolose le richieste di Acciaierie Italia in merito alla revisione dei parametri, che hanno portato alla Valutazione del danno sanitario, nonché di diminuire i tempi di dilatazione del coke.

Chiediamo pertanto al governo, in capo al quale sono tutte le competenze e le responsabilità, di assumere tutte le azioni necessarie volte a salvaguardare nei fatti la salute dei tarantini e la salvaguardia dell’ambiente.