La Convenzione di Faro. Una sfida fra locale e globale al MArTA

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il ponte di mostar ricostruito dopo la guerra nell'ex jugoslavia

TARANTO – Si terrà il prossimo 27 ottobre alle ore 18:00, nell’ambito dei “Mercoledì del MArTA”, la conferenza su “Convenzione di Faro: una sfida fra locale e globale”, tenuta dal Prof. Paolo Gull, professore associato di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica dell’Università del Salento.

A quasi un anno dalla ratifica italiana della “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società”, stipulata nella città portoghese di Faro il 27 ottobre del 2005, se ne torna a discutere in un luogo come il MArTA che dei processi partecipati ha fatto una sua mission.

La Convenzione di Faro – chiarisce la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, che curerà l’introduzione dell’appuntamento – stabilisce un concetto chiave per il patrimonio culturale di un paese perché incoraggia a riconoscere che gli oggetti e i luoghi sono importanti per i significati e gli usi che le persone attribuiscono loro e per i valori che rappresentano. Essa offre una struttura per coinvolgere la società civile nei processi decisionali e di gestione relativi al contesto del patrimonio culturale“.

La Convenzione quadro sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro 2005) – dice il Prof. Paolo Gull – contiene numerosi concetti innovativi che hanno avuto però, nel nostro paese, un’accoglienza contrastata. Tali principi sono in realtà profondamente radicati nei presupposti teorici e metodologici delle nostre discipline e pongono una serie di problemi rispetto alla gestione tradizionale dei beni culturali italiani (e non solo) che vanno affrontati, pena la perdita di contatto tra il patrimonio culturale e la società civile. Tuttavia, fare propri i principi della convenzione non può ridursi ad una loro accettazione acritica perché questi vanno a definire una nuova frontiera di sollecitazioni ponendo questioni inedite in cui la dimensione locale e territoriale del patrimonio culturale si confronta con lo scenario globale disegnato dal mondo del XXI secolo“.