Il commento del presidente degli Psicologi Gesualdo
FOGGIA – Foggia torna sotto i riflettori della cronaca per tre episodi di stalking. Le vittime sono tutte donne, ma gli stalker non sono soltanto uomini, tra loro c’è anche una donna di 26 anni.
“Lo stalking rappresenta una forma di aggressione persecutoria, distruttiva, ripetitiva“, commenta il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, Vincenzo Gesualdo, “in una relazione nel quale lo stalker controlla e la vittima vive stati d’ansia e paura. E’ fondamentale comprendere la motivazione che spinge uno stalker ad agire in modo persecutorio a danno della vittima, serve comprendere la funzione del comportamento, sia in termini di bisogno e desideri che vuole soddisfare, sia in termini di rinforzo dell’atto persecutorio, che gratifica lo stalker. Altro dato importante è il contesto nel quale si manifesta l’atto persecutorio, che specifica obiettivi e strategie dello stalker“.
“La rabbia furiosa e la completa perdita di contatto con la realtà che in due casi hanno portato due uomini adulti ad usare persecuzioni violente contro partner e familiari necessitano di un approccio più specifico rispetto alla semplice detenzione“, aggiunge Gesualdo.
“Nel terzo caso l’atto persecutorio di una giovane donna nei confronti della ex compagna di scuola, reiterato negli anni, esige la costituzione di un programma terapeutico di recupero psicologico specifico, organizzato in modo costante e continuo nel tempo”.
“Lo stalking“, prosegue il presidente degli psicologi pugliesi, “rappresenta la legge della sopraffazione, nel quale il più forte prepotentemente sovrasta il più debole. Ritroviamo testimonianze sia nei miti del passato che nella storia passata e presente. Bisogna sensibilizzare la società al “diritto del più debole“, storicamente identificato nella donna o bambino. Oggi l’intimità delle relazioni è falsata dall’utilizzo scorretto di internet. Amplificazione emotiva, falsa intimità, assenza di limiti spaziali sono deterrenti che potenziano il comportamento persecutorio dello stalker e il controllo che lo stesso ha sulla vittima. L’ essere umano odierno fatica a tollerare la frustrazione dell’abbandono o dell’interruzione di una relazione da parte della vittima“.
“La nostra categoria“, conclude Gesualdo, “è a disposizione del cittadino, ogni giorno lavoriamo con impegno e costanza affinché lo psicologo possa sostenere con interventi di sostegno e supporto sia le vittime che i persecutori“.
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