Bari, progetto SCIAM: presentato il nuovo robot a supporto delle persone over 65

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La robotica sociale si arricchisce di Dinerbot T8, un dispositivo con sistema operativo Android in grado di collaborare con altri robot nello stesso ambiente di lavoro e di incrementare l’efficienza in contesti sanitari e sociali

BARI – È stato presentato questa mattina, a Palazzo di Città, a Bari, il nuovo robot realizzato per supportare nelle loro attività quotidiane e favorire gli stimoli emotivi delle persone over 65. Si tratta di una progettazione promossa dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari e realizzata da PLD Artech con la collaborazione scientifica del dipartimento di Informatica dell’Università Aldo Moro di Bari nell’ambito del progetto SCIAM – Spazio Comune Invecchiamento Attivo Multidimensionale.
Alla presentazione sono intervenuti l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la docente del dipartimento di Informatica Bernardina Nadja De Carolis, l’amministratore di PLD Artech Cosimo Del Vecchio e Marilena Pastore, presidente della cooperativa sociale Aliante che gestirà il progetto negli spazi della sede associativa in via Calefati 245.
Dopo l’attivazione di Alpha mini, utilizzato a supporto delle attività del progetto SCIAM, la robotica sociale si arricchisce quindi di un ulteriore strumento di intelligenza artificiale, il Dinerbot T8, un dispositivo con sistema operativo Android. Il suo potente sistema di pianificazione permette, infatti, di collaborare con altri robot nello stesso ambiente di lavoro, incrementando l’efficienza in contesti sanitari e sociali e offrendo all’utente un’esperienza più intelligente.
Il robot ha un sistema simultaneo di localizzazione e mappatura, nonché un sistema di coding avanzato, con distanziamento e radar laser per garantire una posizione precisa e affidabile rispetto al comando dato dall’uomo. Il device, con riconoscimento facciale degli utenti, utilizza una metodologia educativa sviluppata dalla Ubtech Robotics, uno dei più grandi produttori mondiali di robot umanoidi.
Dinerbot T8 è in grado di stimolare, in una relazione tra due persone, le emozioni degli anziani per favorire l’incontro con gli altri, ricordando agli stessi alcuni gesti come l’abbraccio o il saluto. Offre anche un sostegno nello svolgimento delle azioni quotidiane, comprese le prescrizioni di una dieta alimentare personalizzata. Può, infine, essere utilizzato sia in una dinamica di gruppo sia in un rapporto con il singolo utente.
La metodologia si basa sull’osservazione della natura e sulla comparazione con i principi delle STEM attraverso l’utilizzo della tecnologia di intelligenza artificiale e della robotica e prevede l’utilizzo di kit e software realizzati dalla Ubtech in collaborazione con università internazionali, che coprono tutte le esigenze educative.
“Il robot che presentiamo oggi rientra in un percorso sperimentale che stiamo portando avanti da circa un anno – ha esordito Francesca Bottalico -. Nell’ambito di queste attività a sfondo socio-sanitario stiamo introducendo strumenti di intelligenza artificiale ed elementi tecnologici per implementare le sperimentazioni di telemedicina nei presidi di prossimità come il progetto SCIAM, il polo socio-sanitario di prossimità, ma anche nelle abitazioni private.
Piccoli robot di supporto alla quotidianità di tante persone anziane e cittadini con disabilità nonché un programma più ampio di tecnologie sociali avviato con la pubblicazione, qualche giorno fa, di un primo importante avviso nell’ambito del PNRR per dotare gruppi appartamento in co-housing, o per Dopo di Noi o abitazioni private, di una rete domotica affinché la tecnologia consenta una maggiore autonomia sociale e lavorativa al servizio della non autosufficienza, facilitando inoltre l’inclusione sociale e contrastando le solitudini. Sin dalle prime sperimentazioni abbiamo registrato un grande coinvolgimento e interesse, e proseguiremo in questa direzione anche grazie all’importante apporto del Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, che ringrazio”.
“Questo progetto nasce grazie alla collaborazione con l’assessorato al Welfare nell’ambito della quale abbiamo pensato di inserire un elemento tecnologico – ha proseguito Marilena Pastore -. Con l’introduzione dei robot negli ultimi giorni abbiamo raggiunto quasi trecento iscritti al programma, che comprende attività per il miglioramento delle abilità cognitive, ambito nel quale abbiamo notato grandi miglioramenti da parte di alcune persone anziane, e laboratori emozionali, nel corso dei quali percepiscono le emozioni comportandosi di conseguenza. Anche attraverso l’uso del kit, gli anziani hanno potuto stimolare le loro abilità manuali e oculari nell’assemblaggio dei pezzi che compongono il robot primordiale: per costruirlo c’è bisogno della cooperazione tra loro e quindi del lavoro in gruppo. Sono tutti esemplari evolutivi, che prevedono un upgrade dell’intelligenza artificiale. Il 22 ottobre, infatti, presenteremo in fiera un modello ancor più evoluto”.
“Noi abbiamo selezionato dei robot che parlano e interagiscono con le persone cercando di stimolarle a compiere dei gesti di qualsiasi tipo – ha affermato Cosimo Del Vecchio -. A giorni presenteremo un robot di servizio, che rappresenta un’intelligenza più sviluppata in grado di svolgere attività per supportare gli anziani in una serie di iniziative sia legate al linguaggio sia dimostrative. Il robot più evoluto è in grado di recepire i suoni e le immagini delle persone in modo tale da avviare un’interlocuzione con loro”.
“Questo è un percorso sperimentale che, in base alle reazioni delle persone coinvolte nel progetto di fronte all’interazione con i robot, può fornire nuovi algoritmi capaci di migliorare le prestazioni delle macchine a supporto delle persone anziane – ha concluso Bernardina Nadja De Carolis -. Essendo dotato sistema simultaneo di localizzazione e mappatura, il robot in futuro potrà sicuramente prestare anche interventi di soccorso agli anziani grazie alla capacità di memorizzare i loro movimenti e, quindi, di reagire alla mancata esecuzione di determinati gesti, come andare in bagno o alzarsi dal letto per fare colazione”.

SCIAM

Il progetto mira ad offrire percorsi di prevenzione e di accesso alle cure rivolti a persone di età superiore ai 65 anni. Nello specifico, nel centro in via Calefati 245 vengono realizzate attività di accoglienza e ascolto, consulenze e screening sanitari gratuiti, giornate di sensibilizzazione e prevenzione, laboratori per il benessere e la promozione dell’invecchiamento attivo.
Al servizio SCIAM, aperto al pubblico tutte le mattine dalle ore 9 alle 12, si accede in modo diretto o su segnalazione dei servizi sociali. Per ciascun utente viene realizzata una scheda personalizzata cui segue l’ascolto e la rilevazione dei bisogni al fine di attivare i servizi richiesti tra quelli disponibili. Il centro ha a disposizione diversi spazi dedicati alle consulenze socio-sanitarie e agli eventi multidisciplinari. Tra gli screening gratuiti vi sono quelli di prevenzione del diabete, ortottico, dell’udito, fisiatrico, nutrizionistico, per persone con Alzheimer e Parkinson.