Il Centro è nel quartiere San Paolo
Il servizio è rivolto ai migranti seguiti dai servizi sociali dell’ufficio Immigrazione del Comune di Bari che necessitano di completare un percorso di inclusione sociale, di formazione scolastica/professionale e di avviamento al lavoro o che hanno già un’attività lavorativa, anche occasionale. Il periodo di permanenza per i migranti non potrà superare 90 giorni, eventualmente prorogabili per particolari esigenze. I beneficiari, ai quali saranno garantite prestazioni quali mediazione interculturale, consulenze socio-sanitarie, lavorative e legali e orientamento alla rete dei servizi territoriali, potranno usufruire dei servizi del centro e partecipare a tutte le attività organizzate al suo interno secondo un progetto individuale costruito con gli operatori.
“La Casa delle culture – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – rappresenta per noi un passo determinante verso la realizzazione di un polo che favorisca da un lato l’inclusione dei migranti attraverso politiche attive mirate a facilitare l’acquisizione di informazioni, la realizzazione di percorsi pre-professionalizzanti e l’avvio di progetti di auto-imprenditorialità, dall’altro esperienze di seconda accoglienza prevedendo anche forme di gestione condivisa degli spazi e dei servizi. Mi auguro che il centro in futuro possa rappresentare un contenitore che promuova ricerca e occasioni di scambio interculturale attraverso la valorizzazione delle competenze delle comunità migranti nonché dei cittadini italiani. Questa struttura e i servizi che saranno offerti hanno tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento per la regione e per l’intero Mezzogiorno in termini di contaminazione culturale per i migranti e le seconde generazioni. Sul fronte dell’accoglienza c’è ancora tanto da fare a livello comunitario, nazionale, regionale e locale ma i Comuni, in questo ambito, non possono essere lasciati soli e senza le necessarie risorse economiche e strutturali. Di fronte a intere comunità di migranti, così come a situazioni di emergenza abitativa crescente anche tra gli italiani, diventa fondamentale creare servizi e destinare strutture e spazi che possano rispondere ai bisogni reali delle fasce deboli della popolazione. Per questo continuerò a chiedere un supporto alla Città metropolitana, ai Comuni piccoli e grandi, alla Prefettura e alla Regione per la ricerca di strutture in disuso o abbandonate in cui possano essere avviati processi di autogestione e autocostruzione”.
Gli obiettivi che si intende perseguire con l’avvio della Casa delle culture consistono nell’accoglienza temporanea dei migranti che necessitano di sostegno per l’inserimento lavorativo e la riqualificazione professionale, nell’offerta di percorsi di inclusione lavorativa, nel monitoraggio delle necessità e di eventuali criticità, nell’informazione e nell’accompagnamento all’accesso e alla fruizione della rete dei servizi sociali, socio-sanitari, dell’istruzione e delle risorse socio-culturali del territorio, nell’attivazione di interventi di mediazione linguistica e culturale, nello sviluppo di strategie di lavoro in rete tra soggetti istituzionali e non, servizi, scuole e centri, nella costituzione di un osservatorio stabile sul fenomeno migratorio cittadino e sui processi di inclusione e nella promozione di percorsi socio-culturali finalizzati a sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’immigrazione, dei diritti umani, dell’educazione alla pace e del confronto interreligioso, anche attraverso la creazione di spazi stabili di confronto.
L’avviso, inoltre, richiede l’attivazione di uno sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale dedicato alle persone particolarmente vulnerabili (con disagio psico-fisico, donne con figli minori, vittime di tratta, richiedenti e titolari di protezione internazionale), e di un’area laboratoriale con l’avvio di laboratori pre-professionalizzanti e di orientamento lavorativo.
Sono ammessi a partecipare alla gara soggetti privati senza finalità di lucro o soggetti del Terzo Settore e realtà con finalità di lucro che operano nell’ambito dei servizi alla persona: le imprese sociali, gli organismi della cooperazione, le cooperative sociali, le comunità di migranti, le associazioni e gli enti di promozione sociale, le fondazioni, gli enti di patronato e le organizzazioni di volontariato.
L’importo della gara per lo svolgimento del servizio ammonta complessivamente a € 757.377,05. Il termine ultimo per la ricezione delle offerte è fissato alle ore 12 del 29 marzo 2016.
La “Casa delle culture” si svilupperà su tre livelli, per una superficie complessiva di 2.560 mq. Il 1°e il 2° piano saranno adibiti a zona di accoglienza residenziale per i migranti.
Il piano terra, completo di locali per la cucina e la mensa, è costituito da due locali completamente arredati da adibire a segreteria dello sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale e segreteria. Sempre al piano terra sono stati allestiti spazi per eventi teatrali/culturali con 106 posti a sedere, una sala conferenze dotata di 96 posti a sedere e una sala adibita a laboratorio informatico/aula di formazione dotata di 35 postazioni informatiche. Il centro è dotato di un sistema attivo di videosorveglianza di tutti gli accessi e delle zone comuni interne.
La “Casa delle culture” dovrà essere aperta al pubblico nelle seguenti modalità:
– dal lunedì al venerdì per le attività di sportello, garantendo almeno due aperture pomeridiane e per non meno di 30 ore settimanali;
– dal lunedì alla domenica per le attività di promozione e confronto interculturale, da svolgersi sia in luoghi decentrati sia presso il centro polifunzionale e in forma autogestita.
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