“Studi scientifici confermano rischi estremamente rilevanti”
“Non ci stancheremo di ripetere – incalza Trevisi – come una politica energetica basata sul gas nel 2017 sia fallimentare e miope da tutti i punti di vista, ambientale, economico e strategico. E proprio mentre il mondo si muove verso le fonte rinnovabili in Puglia si sceglie di “innovare” puntando “sul passato e sul vecchio”. In poco più di un decennio – spiega – i consumi di gas in Italia sono scesi di oltre un quinto eppure oggi qualcuno continua a sostenere che abbiamo bisogno di realizzare dei gasdotti. Senza contare che la direttiva europea Seveso obbliga a rispettare precisi parametri e a consultare la popolazione per la costruzione di stabilimenti a rischio di incidente rilevante e non ci risulta che nessuno si sia sognato di chiedere a chi vive sui territori che verranno attraversati dal TAP e dalle altre componenti del più lungo “Corridoio sud del gas”, se fosse o meno opportuno costruire quest’opera”.
Trevisi evidenzia come i pericoli maggiori siano legati ad un possibile guasto nell’area subacquea e soprattutto in quella sotto la terra ferma. La piana della provincia di Lecce si fonda infatti sull’agricoltura, e vi sono vasti campi sotto i quali correrà il gas. Una falla potrebbe coinvolgere le case vicine oltre a piantagioni, alberi e bestiame allevato in quelle zone. Stessi rischi in acqua, anche se le maggiori preoccupazioni nascono dall’impatto ambientale dei 12 ettari di ricettore dove il tunnel fermerà la sua corsa.
L'Opinionista © since 2008 - PugliaNews24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio notizie - Privacy - Cookie Policy - Facebook - X