Per questa vicenda l’imprenditore è già stato processato e condannato con rito abbreviato alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione nell’ambito di un parallelo procedimento penale per i reati di frode informatica aggravata e di alterazione del contenuto di comunicazioni informatiche/telematiche.
E’ stato anche coinvolto e arrestato un anno fa nell’operazione “Gaming machine” della Dda su un “ampio e diffuso sistema di malaffare, esistente nella città di Bari e nei Comuni limitrofi – spiega la Procura – finalizzato all’imposizione del noleggio delle apparecchiature da intrattenimento delle società” riconducibili al 40enne “presso diversi esercizi commerciali”, grazie “al supporto illecito offerto da esponenti di organizzazioni criminali egemoni sui rispettivi territori di riferimento, i cui metodi mafiosi, basati sulla forza di intimidazione, avevano neutralizzato, di fatto, ogni tentativo degli imprenditori di sottrarsi al noleggio degli apparecchi e di rivolgersi ad altre aziende di settore”.
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