I due, che ora si trovano in carcere, erano stati fermati per un controllo a Bari, in zona Carrassi, il 10 febbraio. Avevano dichiarato di essere di nazionalità iraniana e siriana ma, essendo privi di documenti, erano stati accompagnati presso gli uffici della Polizia scientifica per essere identificati. Nel corso degli accertamenti gli agenti hanno notato che, oltre ai propri cellulari, i due stranieri avevano anche di un telefono satellitare.
Con l’ausilio di un interprete, gli investigatori hanno appurato che parlavano e comprendevano la lingua turca e non l’idioma dei Paesi da cui avevano dichiarato di provenire. Le informazioni raccolte, compresi i documenti estrapolati dai dispositivi in loro possesso, sono state immediatamente condivise con il personale dell’Agenzia Frontex di Taranto, verificando che la barca a vela ritratta tra le foto presenti nei loro cellulari, corrispondeva esattamente a quella incagliatasi sulle coste salentine.
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