“Un giorno mi lascerai volare via, mamma? E aspetterai il mio ritorno, seduta alla finestra? Mi aspetterai, vero? Aspetterai che io ritorni a casa con l’aria tra i capelli? Resterai sveglia tutta la notte? È vero che non ti dimenticherai mai di me?”. Il “Peter Pan” di Tonio De Nitto – con la collaborazione drammaturgica di Riccardo Spagnulo – pone molte domande, soprattutto agli adulti che molto spesso dimenticano di essere stati bambini.
«Peter Pan è la storia di un’assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, quello di un bambino che non c’è più. È l’inseguimento di un tempo che sfugge al nostro richiamo e che a volte si ferma, la ricerca delle esperienze che ci fanno diventare grandi senza volerlo e troppo presto», spiega il regista Tonio De Nitto.
L’ispirazione viene dalle avventure di Peter e Wendy e dall’atmosfera un po’ misteriosa del primo romanzo di James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington dove il sentimento autobiografico di una mancanza incolmabile spinge l’autore a creare un mondo parallelo, un giardino prima, un’isola poi, dove i bambini caduti dalle carrozzine e dimenticati dai propri genitori si ritrovano in uno spazio senza confini fisici e temporali. E l’isoladelmaipiù, Neverland, è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c’è spazio nella vita reale. È qui che Wendy riesce a trovare la giusta distanza con il suo essere bambina, qui che sente il desiderio di crescere, di abbandonare l’isola senza recidere quel legame con la propria infanzia che fatica a rimanere con noi tutta la vita: una finestra che chiudiamo diventando grandi e che, invece, dovremmo tenere aperta, in contatto con la nostra realtà e il nostro essere adulti.
A caratterizzare lo spettacolo – che vede in scena Benedetta Pati, Francesca De Pasquale, Luca Pastore, Fabio Tinella – sono le scene realizzate da Iole Cilento e Porziana Catalano, le coreografie di Barbara Toma, i costumi di Lapi Lou, le musiche di Paolo Coletta e il videomapping di Emanuela Candido, Andrea Carpentieri, Andrea Di Tondo – Insynchlab.
“Comizi d’Amore” è un’iniziativa ideata da Bottega degli Apocrifi, socio del Distretto Puglia Creativa.
Per info e prenotazioni: Bottega degli Apocrifi/Teatro Comunale “Lucio Dalla”, via della Croce – Manfredonia, 0884.532829 – 335.244843, bottegadegliapocrifi@gmail.com.
I biglietti sono disponibili presso il botteghino del Teatro, aperto dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 18.00-20.00, e online sul circuito Vivaticket.
Favolosamente Vera: Biglietto unico € 6,00 | Ridotto speciale € 5,00 (per gruppi di minimo 8 persone).
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