La posizione del laboratorio politico progressista
Si legge così in una nota di Manduria Lab, che prosegue: “La prima riflessione che viene di fare è che, quando migliaia di persone scendono in piazza (ci torna alla mente la manifestazione del 7 aprile contro il depuratore), motivate solo dalla esasperazione verso una situazione considerata ormai insostenibile, ciò che emerge, senza possibilità di confutazione, è il fallimento della politica: di quella parte di essa che è al governo della città e non ha saputo interpretarne le esigenze, ma anche della opposizione, che ha totalmente tradito il suo ruolo di controllo e proposta.
Quando l’interesse di chi dovrebbe rappresentarci è rivolto al mantenimento o alla conquista delle poltrone,piuttosto che a dare risposte ai bisogni dei cittadini, la deriva protestataria diviene inevitabile. Ma è pur sempre la politica che deve dare risposte, riconducendo i motivi della protesta nel solco della riflessione e della rielaborazione razionali e ponderate, che portino alla elaborazione di un progetto per la città organico, fattibile e condiviso.
È quanto noi di Manduria Lab cerchiamo di fare da oltre un anno e mezzo, coinvolgendo i cittadini nelle nostre attività. Noi che abbiamo difeso ferocemente la manifestazione del 7 aprile da ogni strumentalizzazione politica. Noi convinti che si possa e si debba governare “con” i cittadini e non “contro” di loro e che la manifestazione del dissenso sia esercizio di democrazia“.
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