Martedì 29 agosto, ore 21, Teatro Romano di Lecce
Qual è la nostra Itaca? Da questa domanda nascono la drammaturgia e la messinscena della “Leggenda del pescatore che non sapeva nuotare”, che ha come tema il mito del mare e che vede avvicendarsi sul palco quattro personaggi che raccontano le proprie storie di vita: una crasi tra realtà, Mito e leggenda popolare.
La leggenda si unisce al Mito diventando voce di contemporaneità: Mamozio, Maria, Reginella e Arturo, due uomini e due donne che incarnano tutte le vicende più commoventi e divertenti, raccontate da persone intervistate nei vari paesini del Centro-Sud dell’Italia e poi parte integrante dello spettacolo. Un pescatore calabrese che non sa nuotare; un pizzaiolo romano chiuso nella Garbatella degli anni ‘40; una ragazza che sogna di ballare uno swing in una Sicilia devastata dal dopoguerra e una giovane donna napoletana che non vuol sentire parlare d’amore, a ragion veduta.
Ogni personaggio e ogni storia sono una sorpresa emozionante, un’altalena tra il divertente e dramma che non conosce requie, neanche quando interviene l’elemento musicale che fa da fil rouge tra un racconto e l’altro attraverso canti popolari e polifonici, musiche dal vivo e strumenti tradizionali, diventando le note drammaturgia nella drammaturgia. Lo spettacolo vuol far si che il pubblico si abbandoni alle acque di una saggezza popolare tramandata dal Mito, e a quest’esigenza è legata la scelta di utilizzare differenti dialetti, quello “scrigno linguistico” posseduto dal nostro Paese in maggior numero al mondo, come del resto accade con le tradizioni e le culture popolari. Insomma, uno spettacolo dalle tinte pastello, ma al contempo ricco di pennellate che ricordano il Fauvisme francese e la violenza dei suoi colori accesi. Si piange, si ride, ci si commuove: uno spettacolo tragicomico che parla a tutti. Come la vita.
Sul palco Eleonora De Luca, Teo Guarini, Agnese Fallongo, Domenico Macrì.
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Gli altri spettacoli in programma per “Mitika” sono,il 4 settembre,l’ “Orestea”, con la regia di Giuseppe Argirò, e il 6 settembre “Il pomo della discordia” con la Compagnia dei Bambini di Scenastudio(inizio spettacolo alle 20.30).I biglietti per gli spettacoli della rassegna sono disponibili dalle 9 alle 22 al Castello Carlo V di Lecce. Costo poltrone 12 euro, gradinate 10 euro. Costo prevendita 0,50.
Parte integrante del progetto culturale annesso alla rassegna, e sostenuto dalla Regione Puglia, anche due reading previsti dall’ 11 al 13 settembre, dalle 19 alle 21, presso la Fondazione Palmieri: “I canti del mare” (voci recitanti Michela Leopizzi, Agnese Perrone e Alberto Sgobba), che si terranno in contemporanea con “Iconae” (esposizione di Mario Pellegrino). Il 28 e 29 settembre dalle 16 alle 20, nel Teatrino del Convitto Palmieri, spazio invece al workshop “Il movimento del corpo e la vocalità nel dramma antico”, a cura del regista Antonio De Carlo e dell’attrice Carla Guido.
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