“Le mosche” è “un taccuino che non aveva, finora, la presunzione di farsi libro – spiega Pacifico – Era un quaderno tutto rattoppato, pieno di segnacci e cancellature, il cugino male in arnese del libro. Quello che alla mensola laccata mai è stato ammesso, che se ne sta buttato per casa coi fogli penzolanti. Ore queste mosche sono appiccicate alla carta moschicida di un libretto vero, con copertina e rilegatura, un nugolo di mosche su carta che mi porterò dietro per una serie di spettacoli: io, la chitarra, suoni e bit elettronici, gli oggetti scenici Sergio Brumana, e ultimo, ma nel senso dello zucchero in fondo al caffè, Neri Marcorè”.
“Le Mosche” consiste in una manciata di spettacoli in cui Pacifico si è presentato per la prima volta da solo sul palcoscenico, dove in un’atmosfera sospesa fatta di suoni elettronici e chitarra ha raccontato, letto e cantato. Uno spettacolo che fa sorridere e commuovere, che mescola la capacità di Pacifico di essere attore, cantante e narratore, autore e entertainer. Gli oggetti scenici dello spettacolo sono a cura dell’artista Sergio Brumana, mentre i suoni e la programmazione nelle mani di Max Faggioni.
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