Attualità Puglia

La Uila Puglia: “Al Governo chiediamo inversione di rotta”

“Dia segnali forti su caporalato e tutela dei lavoratori agricoli”

BARI – LA MANIFESTAZIONE – Oltre seimila persone in piazza oggi a Roma per manifestare contro il Governo, al fine di porre al centro del dibattito politico alcuni temi, ormai non più procrastinabili per il futuro della categoria. La Uila di Puglia ha partecipato con i suoi dirigenti e iscritti all’evento indetto dalle segreterie Nazionali di Fai, Flai e Uila svoltasi oggi, 11 maggio, a Roma. Sono intervenuti i Segretari Generali Nazionali delle tre organizzazioni sindacali. Presente anche il segretario generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno. Sul palco è salita anche una lavoratrice iscritta Uila, Maria Nigro, in rappresentanza di migliaia di lavoratori agricoli pugliesi.

I sindacati sono tornati in piazza, a distanza di tre mesi dalla manifestazione unitaria del 9 febbraio denominata #FuturoAlLavoro, che aveva posto con forza al centro del dibattito pubblico le priorità delle organizzazioni: creare lavoro, un lavoro di qualità e con i giusti diritti, per un’idea diversa di sviluppo.

Rivendicazioni che sono state disattese dal Governo e che hanno spinto alla mobilitazione di tutte le categorie per far sentire la voce delle tante lavoratrici e lavoratori. Dentro questa più generale rivendicazione per il lavoro, i diritti, la qualità del lavoro e lo sviluppo, si colloca quindi la mobilitazione unitaria di Fai, Flai e Uila di quest’oggi intitolata #LeRadiciDelLavoro con la quale si vuole portare all’attenzione del Governo e delle controparti le problematiche che attengono alle lavoratrici e ai lavoratori del settore agroalimentare, ittico e forestale. Problematiche che vertono su alcuni punti fondamentali da cui si vuole ripartire per parlare di una crescita basata sul lavoro – che aumenti diritti, salario e tutele – sostenibile – che attraverso investimenti pubblici e privati sappia rilanciare il nostro sistema produttivo – equa e giusta- che miri ad abbassare le tasse che pesano eccessivamente su lavoratori e pensionati. – inclusiva – che sappia valorizzare gli assi sociali strategici del paese dal welfare, alla sanità, all’istruzione.

I TEMI – I sindacati tornano in piazza per rivendicare una politica salariale espansiva volta ad incrementare la capacità di spesa dei lavoratori/lavoratrici ed a rinnovare i Ccnl del settore: resta indifferibile la composizione del tavolo di trattative che in tempi rapidi porti al rinnovo del Ccnl dei lavoratori forestali. E’ necessario, altresì, rinnovare nei tempi previsti i contratti nazionali del settore agroalimentare e quello degli allevatori, fermo da un decennio, fondamentale per ridare dignità ai lavoratori e all’intero comparto. Le tre sigle rimettono al centro del dibattito anche la questione ‘Mezzogiorno’, sostenendo l’urgenza di aumentare gli investimenti e creare occupazione attraverso una politica economica espansiva per far ripartire produzione e servizi. Chiara la visione sul mercato del lavoro: si deve favorire l’occupazione stabile, incrementando le tutele nelle crisi aziendali, applicando completamente la legge 199/2016 contro lo sfruttamento e il caporalato e contrastando il crescente fenomeno delle imprese senza terra. E’ improcrastinabile la riforma fiscale che porti ad un abbassamento delle tasse sul lavoro. Per i sindacati si deve anche avviare una decisa ed efficace lotta all’evasione fiscale. Chiaro il messaggio sulla previdenza: superare la legge Fornero e tutelare gli stagionali inserendo l’agricoltura, la pesca e la macellazione delle carni tra i lavori usuranti. Sul tema ‘salute e sicurezza’: aumentare la prevenzione, riconoscere le malattie professionali tipiche del settore agroalimentare e promuovere un lavoro sicuro, dignitoso, legale e regolare.

LE DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO UILA PUGLIA – Così il Segretario Generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno: “La presenza di tanti lavoratori pugliesi la dice lunga sulla mortificazione che gli stessi stanno subendo a causa della disattenzione di questo Governo e del Parlamento sul mondo del lavoro dipendente. Abbiamo manifestato oggi a Roma ancora una volta per sensibilizzare il Governo su alcune rivendicazioni a tutela delle migliaia di lavoratori del settore agroalimentare, il cui destino lavorativo è messo in pericolo non solo dalle contingenze ambientali e congiunturali, ma anche dall’immobilismo di questo Governo. Il Decreto Legge n.27 che tra pochi giorni sarà in discussione al Senato, dopo l’approvazione alla Camera del 17 aprile u.s. ha previsto strumenti a sostegno delle sole imprese. Per i lavoratori invece da un lato non assicura strumenti di ammortizzazione sociale per un periodo coerente con la ripresa delle attività produttive dell’altro, oltre ad essere insufficiente rischia così come formulato di non potersi applicare ai lavoratori pugliesi. Riporto l’attenzione ancora una volta sul caporalato: la stagione della raccolta è alle porte, ma continuiamo a vivere il fenomeno come una emergenza quando emergenza non lo è più da decenni. Migliaia di lavoratori si riverseranno in accampamenti di fortuna cercando la contiguità con losche figure quali i caporali per arrabattare una giornata. Ancora una volta si aspetta che ci scappi il morto per avviare una stagione di confronto che parli di sinergie, sinergie che poi rimangono sulla carta. Un altro problema è quello delle modalità con cui si sta fronteggiando la Xylella e le conseguenze delle calamità naturali: avevamo chiesto ai ministri Di Maio e Centinaio l’estensione degli ammortizzatori sociali per due anni ai braccianti che non avessero raggiunto la soglia minima di giornate lavorate, ma nell’ormai famoso ‘decreto Emergenze’ è rimasta la copertura solo per il 2019. Si è persa, ancora una volta, l’occasione per ridare dignità ai lavoratori di un comparto che crea e distribuisce ricchezza per tutta la nazione. Oggi siamo in piazza per chiedere una inversione di rotta da parte del Governo. Ripartiamo dalle radici di un lavoro sostenibile, equo, giusto ed inclusivo“.”

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