La scuola del futuro parte dalla Foscolo di Foggia

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Lunedì la presentazione del modello Dada

FOGGIA – Tutto pronto all’Istituto Comprensivo “Foscolo – Gabelli”, prima “scuola Dada” di Foggia, per lunedì 16 alle ore 10, quando il nuovo modello basato sulle didattiche per ambienti di apprendimento sarà presentato alla città, alla presenza delle dirigenti dell’Ufficio Scolastico regionale Anna Cammalleri e provinciale Maria Aida Tatiana Episcopo, del sindaco Franco Landella, l’assessore all’Istruzione Claudia Lioia e l’assessore alla Cultura Anna Paola Giuliani, il Rettore dell’Università di Foggia Maurizio Ricci e il neoeletto Pierpaolo Limone e il neoeletto presidente del Parco del Gargano Pasquale Pazienza. Saranno presenti, inoltre, Dario Colella, professore associato dell’Università degli Studi di Foggia e i dirigenti di due istituti di Roma, Ottavio Fattorini del Liceo Labriola e Lidia Cangemi del Liceo Kennedy, fondatori del modello Dada.

A parlarne è la dirigente scolastica Fulvia Ruggiero, rappresentante di quella che ama definirsi come una innovativa ‘comunità educante in movimento’, interamente coinvolta dalla ‘rivoluzione dell’eppur si muove’: “Siamo tutti emozionati per questo esordio – spiega – la preparazione è stata lunga e la passione che ci abbiamo messo e l’impegno tantissimi ma adesso si comincia perché abbiamo la responsabilità di rendere operativi gli obiettivi che fino ad ora sono risultanti importanti sulla carta“.

Si tratta di un percorso da affrontare coraggiosamente. – prosegue la dirigente Ruggiero – Il nostro obiettivo è di non risultare ripetitivi e, guardando tra le proposte delle scuole italiane che sono molto ricche e variegate da questo punto di vista, ci siamo imbattuti in questo progetto Dada che potrebbe rappresentare parte della soluzione alla domanda che ci poniamo sempre più spesso e cioè come possiamo venire incontro ai ragazzi, che oggi sono tanto cambiati. La scuola, infatti, cambia strutturalmente perché l’aula scompare e diventa ambiente di apprendimento, cioè laboratorio del fare, che risponde alle esigenze dei docenti e delle attività che hanno deciso di realizzare“.