“Fabio Vasco – è detto nella nota di presentazione – racconta il dramma di un uomo e del suo bambino, specchio di quello di intere generazioni di operai, illusi e delusi dal miracolo industriale delle acciaierie italiane. Una storia d’amore, tra le fiamme degli altiforni, cornice infernale e crudele di mille vite sacrificate. Un corto breve, violento e abbacinante come un fulmine”.
Il piccolo Federico aveva provato a disegnare le ciminiere del Siderurgico con la scritta: “Papà uccidi il mostro”. Suo padre quel foglio l’aveva trovato accanto al figlio dormiente.
Dopo la morte del bambino, che in tanti a Taranto mettono in relazione all’inquinamento prodotto dall’Ilva, suo padre inviò quel disegno a una delle attiviste che lo ha ripubblicato a distanza di anni su Facebook. “C’è un solo modo – ha scritto l’ambientalista – per ricordare Federico e tutti i bambini messi sull’altare del profitto: lottare, lottare ancora e resistere”.
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