Delvino: «In Sanità la comunicazione deve essere efficace, ma soprattutto eticamente corretta»
Oltre a rispondere a un bisogno trasparenza, la comunicazione è un importante momento terapeutico in grado di innescare quel processo di elaborazione della patologia da parte del degente e di condivisione della propria condizione.
La malattia diventa luogo di incontro tra persone appartenenti a mondi differenti: ma qual è il fil rouge che lega questi universi? Se ne parlerà venerdì 27 gennaio a partire dalle 10 nella sala congressi dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di via Orazio Flacco, in occasione del convegno dal titolo “La Comunicazione in sanità”.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio di Indirizzo e verifica, Emanuele Sannicandro, del Direttore Scientifico Giampietro Gasparini e del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Direttore Generale Vito Antonio Delvino accenderà i riflettori su “La comunicazione nel rapporto tra medico e paziente”. Negli ultimi anni il WEB e le mutate aspettative da parte dei pazienti hanno profondamente modificato il rapporto tra Medico e Paziente. Non tenerne conto porta conseguenze negative con riferimento all’efficacia della comunicazione; peraltro soprattutto in ambito oncologico è l’etica che deve guidare le scelte del Medico nell’impostare il rapporto con il Paziente e con la sua Famiglia.
Guida e bussola dell’informazione in sanità, principalmente in un IRCCS, è la ricerca scientifica, insieme alla passione che la governa. Durante il convegno toccherà ad Antonio Moschetta, ordinario di Medicina Interna dell’Università di Bari e Presidente del corso di laurea di Medicina e Chirurgia, approfondire il tema “Comunicare nella Ricerca”: «Il ricercatore, come lo interpreto io in base alla mia esperienza, non insegue pubblicazioni ma osa nella scoperta del sapere scientifico e usa le presentazioni al pubblico come la modalità più efficace e diretta per comunicare i successi e gli eventuali insuccessi suoi personali, ma che si riflettono inevitabilmente nella medicina di tutti» espone Moschetta.
A chiudere i lavori, la Lectio Magistralis del conduttore televisivo, regista e scrittore Michele Mirabella, noto per la capacità di esporre sul piccolo schermo argomenti che appartengono alla sfera diagnostico-terapeutica attraverso un linguaggio efficace e chiaro. «Di tutte le scienze umane la medicina è la più umana di tutte»: è proprio a Mirabella che va il merito di aver trasformato questo assioma in una filosofia di vita, al centro del suo metodo di divulgazione.
Non esistono approcci infallibili, né comunicazione perfetta. Esiste, però, la necessità di favorire l’alleanza medico-paziente che rappresenta il primo strumento di cura, soprattutto in ambito oncologico.
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