Bari, protocollo d’intesa tra ANCI e Treno della Memoria per promuovere nove iniziative sul tema della memoria e della Shoah

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presentazione della convenzione anci-treno della memoria

Oggi la conferenza stampa

BARI – Questa mattina il sindaco di Bari e presidente ANCI Antonio Decaro, insieme a Paolo Paticchio, presidente dell’associazione Treno della Memoria, ha presentato alla stampa le finalità della convenzione firmata di recente tra l’ANCI e l’associazione Treno della Memoria per favorire la diffusione di iniziative volte alla sensibilizzazione sul tema della memoria e della Shoah.

All’incontro, cui hanno partecipato anche Francesca Romana Recchia Luciani, componente del comitato organizzatore del Treno della memoria, e Silvio Maselli, assessore comunale alle Culture, è intervenuta Jadwiga Pinderska-Lech, direttrice della casa editrice del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau

La nostra organizzazione accompagna ormai da 14 anni studenti di tutta Italia in visita nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau attraverso un percorso educativo articolato, che comprende momenti di studio e di conoscenza diretta– ha detto Paolo Paticchio -. Oggi siamo qui per presentarvi il protocollo d’intesa siglato tra Anci e la nostra associazione, un documento che per noi è motivo di grande orgoglio. Un’occasione per rafforzare la rete tra associazioni e istituzioni in un momento storico molto particolare, in cui, mentre ci allontaniamo sempre più da quella drammatica pagina della storia, diventa tanto più importante mantenere accesa la luce della memoria per non dimenticare. Per questo, con i nostri progetti, chiediamo e facciamo in modo che i giovani, attraverso una cultura attiva della memoria, stiano molto attenti a cogliere e riconoscere ciò che accade nel nostro presente. Perché se è vero, come diceva Primo Levi, che in quella storia ci sono vittime e carnefici, è altrettanto vero che c’è stata una grande zona grigia, e capire oggi quali siano le zone grigie è davvero un passaggio che può fare la differenza. Il rapporto con Anci diventa fondamentale perché nella nostra esperienza abbiamo sempre costruito il percorso del Treno della memoria in collaborazione con le scuole e i Comuni, che rappresentano i principali avamposti per innalzare il livello di civismo e consapevolezza. Attraverso questo protocollo proveremo ad estendere la partecipazione anche a territori che finora non siamo riusciti a coinvolgere nel nostro progetto”.

Ringrazio Paolo Paticchio e gli organizzatori del Treno della Memoria – ha proseguito Antonio Decaro – per il lavoro che portano avanti da tanti anni in collaborazione con i Comuni e le scuole italiane per ricordare alle nuove generazioni cosa è realmente accaduto sotto il nazismo. Oggi più che mai abbiamo la necessità di crearci gli anticorpi, una sorta di difesa immunitaria rispetto agli avvenimenti devastanti che sono accaduti in un passato neanche troppo lontano. Siamo in un momento storico particolare in cui cominciano a tornare immagini e slogan cui speravamo di non dover assistere mai più: la testata a un reporter a Ostia, l’immagine violentata di Anna Frank in uno stadio e, sempre su un campo di calcio, il saluto fascista di un calciatore a Marzabotto per festeggiare un gol. Ieri, nel sentire un rappresentante delle istituzioni riferirsi alla razza bianca, mi sono venuti i brividi, e una volta di più ho pensato che non dobbiamo e non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Il percorso tracciato dal Treno della Memoria ci mette nelle condizioni di prestare molta più attenzione al passato e di guardare con spirito critico il presente. Con il vostro lavoro ci aiutate a ricordare una delle pagine più atroci della nostra storia e lo fate partendo dalle scuole, e io da genitore ne ho avuto la prova quando, in un recente viaggio ad Amsterdam, mia figlia ha voluto visitare la casa museo di Anna Frank, permettendomi di conoscere il luogo in cui questa ragazza ha affidato alle pagine del suo diario una delle testimonianze più forti e toccanti di quel periodo storico. Quest’anno, insieme alla mia famiglia, ho scelto di recarmi ad Auschwitz e sono convinto che sarà un’esperienza fortissima per l’impatto con un luogo in cui sono ancora visibili l’orrore e la follia dell’Olocausto”.

Oggi qui rappresento il museo statale di Auschwitz-Birkenau – ha dichiarato Jadwiga Pinderska-Lech -. Voglio esprimere i miei ringraziamenti nei confronti del grande lavoro che portate avanti. Vedo ogni anno migliaia di ragazzi arrivare ad Auschwitz grazie alle vostre iniziative e ogni anno mi dico che allora il nostro lavoro quotidiano ha un senso. Ad Auschwitz lavorano circa 800 persone, tra archivisti, conservatori, educatori, guide e l’intero staff che ogni giorno sorveglia i circa 200 ettari sui quali sorgono i due ex campi di concentramento. L’impegno di queste persone trova un pieno significato anche grazie al vostro lavoro”.