BARI – La ripartizione Patrimonio rende noto che è disponibile sul sito del Comune di Bari, a questo link, la graduatoria approvata ad esito della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento degli immobili confiscati alla criminalità organizzata di proprietà del Comune di Bari.
Si tratta di otto beni che l’amministrazione comunale ha concesso a titolo gratuito a seguito di un’istruttoria che ha valutato la qualità dei progetti in termini di ricaduta sociale, culturale ed economica oltre che in relazione agli interventi di riqualificazione proposti dai richiedenti. La commissione, infatti, ha analizzato i progetti presentati da ciascun concorrente esaminandone le fattibilità in base alle caratteristiche del bene, al contesto socio-economico in cui si trova e agli interventi previsti (conservativi o di ristrutturazione).
“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati di questo avviso – commenta l’assessora al Patrimonio ed Erp Vito Lacoppola – che ha suscitato un forte interesse tra le realtà del terzo settore, con 28 domande presentate e 150 richieste di sopralluogo, stimolando progettualità innovative e di sensibile impatto sociale. In generale la qualità dei progetti è stata più alta che in passato, a riprova di una sempre maggiore attenzione dei soggetti del terzo settore alle opportunità legate al riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Degli undici beni confiscati disponibili, otto sono stati affidati attraverso questa procedura; per i restanti tre contiamo di pubblicare un nuovo bando nei prossimi mesi. Valorizzare questi beni restituendoli alla fruizione pubblica grazie alle attività dei soggetti assegnatari significa sottrarre spazi ed energie alle logiche criminali, dare forza all’antimafia sociale e promuovere concretamente la legalità e la partecipazione.
Per l’assegnazione degli ulteriori immobili che saranno consegnati alla città di Bari dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati proseguiremo mettendo a valore l’esperienza maturata in questi anni dalla nostra amministrazione“.
Si ricorda che la concessione in uso, a titolo gratuito, dei beni immobili è prevista per un periodo non inferiore a 6 anni, rinnovabile fino ad un massimo di 19 anni in base all’entità dei lavori di ristrutturazione effettuati o da effettuarsi sul bene immobile.
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