Approvazione arrivata in serata in Consiglio
Aderendo alla definizione agevolata quindi, il contribuente è tenuto a pagare l’imposta, le spese di notifica inclusi nell’atto impugnato, oltre agli interessi del 4 per cento, da calcolarsi però fino al sessantesimo giorno successivo alla notifica dell’atto oggetto di definizione. All’importo il contribuente dovrà sommare le eventuali spese di lite riscosse sulla base della sentenza non definitiva che ha deciso la controversia oggetto di definizione agevolata.
La definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti si perfezionerà col pagamento entro il 30 settembre 2017 degli importi dovuti .
Se l’importo dovuto è superiore a duemila euro è previsto il pagamento rateale nella seguente misura:
• il 40 per cento dell’importo dovuto deve essere versato entro il 2 ottobre 2017;
• il 40 per cento dell’importo dovuto deve essere versato entro il 30 novembre 2017;
• il 20 per cento dell’importo dovuto deve essere versato entro il 30 giugno 2018.
Su richiesta scritta e motivata del contribuente, il Comune, fermo restando il pagamento del 40% con la prima rata scadente il 2 ottobre 2017, come innanzi indicato, può concedere, nelle ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficoltà del contribuente di rateizzare il restante 60% in ulteriori rate nel numero massimo di 3 nel rispetto delle seguenti scadenze:
• 20 per cento dell’importo complessivo dovuto entro il 30 dicembre 2017;
• 20 per cento dell’importo complessivo dovuto entro il 30 aprile 2018;
• 20 per cento dell’importo complessivo dovuto entro il 30 settembre 2018
“Questa Amministrazione – ha dichiarato in aula l’assessore D’Adamo- nell’intento di migliorare la capacità di riscossione tributaria e di ridurre il contenzioso in essere, utilizzando tutti gli istituti concessi dal legislatore, come avvenuto nel 2016 con l’avvio della conciliazione e della mediazione tributaria, intende utilizzare questo ulteriore strumento, anche in vista dei risultati soddisfacenti ottenuti nell’ultimo anno. Per questo scopo, abbiamo predisposto questo regolamento, previsto da una legge nazionale e già approvato da tante altre città in Italia in linea con la linea adottata dall’Anci, che metterà da un lato il Comune di Bari nelle condizioni di incassare circa 60 milioni di euro, risorse disponibili per l’ente e per l’intera comunità, e dall’altro porrà i cittadini contribuenti, interessati da contenziosi tributari, di valutare la possibilità di aderire rinunciando alle proprie posizioni in favore di quelle dell’amministrazione comunale, con riferimento alle sanzioni comminate”.
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