La lettera, a firma congiunta, è stata inviata, tra gli altri, al Presidente del Consiglio, a diversi ministri (Sviluppo Economico, Infrastrutture, Economia, Ambiente, Salute, Lavoro e Politiche Sociali, Sud e Coesione Territoriale), al Prefetto di Taranto, al Commissario Straordinario per le Bonifiche, all’arcivescovo di Taranto, all’Ad di Invitalia, ai presidenti della Camera di Commercio di Taranto e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, ai commissari di Ilva in AS, Ispra, Istituto superiore di Sanità, Arpa Puglia, Asl, organizzazioni sindacali confederali, sigle metalmeccanici, presidente Confindustria Taranto, Magnifico Rettore dell’Università e del Politecnico di Bari.
“L’Accordo di Programma – viene precisato in una nota della Regione Puglia – dovrà contenere le previsioni necessarie alla chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo dell’acciaio, il riassetto e lo sviluppo di lavorazioni siderurgiche carbon free in attuazione del piano industriale (che costituirà allegato all’Accordo di Programma), le tutele occupazionali e reddituali, l’attuazione del piano pubblico di bonifica e risanamento ambientale delle aree del polo siderurgico, la bonifica, la pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale delle aree non più interessate dalle lavorazioni siderurgiche”.
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