Taranto

Taranto, Labriola su Ilva

“Ennesimo omicidio di Stato. Mattarella venga a Taranto”

TARANTO – “La notizia della morte sul lavoro del giovane Giacomo Campo di 25 anni, ci riempie il cuore di dolore e di rabbia. La nota diffusa dall’azienda, relativa all’applicazione delle misure precauzionali, ci risulta ben poco credibile: un nastro trasportatore che si mette in moto da solo, a corrente disattivata. Che si lavori in Ilva o che si viva nei dintorni, l’azienda dell’acciaio uccide, uccide inesorabilmente. I morti li contiamo tutti i giorni, vittime impotenti, che non fanno più clamore, perché di mezzo ci sono il Pil, gli interessi dei partiti e la politica nazionale. Certo, il Governo ha avuto una brutta eredità, ma senza invertire la marcia e proseguendo per una guerra persa, non cambierà mai nulla. L’Ilva è una bruttura che non può cambiare, che deve essere archiviata, nessuno si illude che lo si possa fare da un momento all’altro, ma bisogna iniziare a programmare il dopo Ilva, e questo è il compito delle Istituzioni. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica, persona che ho votato e che stimo, al quale chiedo di tutelare la città di Taranto e la sua gente. Mattarella venga a vedere l’Ilva e le aree circostanti, con i suoi occhi, per rendersi conto di quanto i decreti da lui firmati potranno peggiorare una situazione già disastrosa”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

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