«Ogni cosa che tocchiamo o facciamo emette musica, si trasforma in suono, gli attrezzi da circo, il palco, noi stessi», spiegano i tre artisti, che con i loro pizzicati da clown musicali racconteranno il passaggio dall’adolescenza alla vita da adulto, come fosse un rituale, del quale il pubblico conserverà un pezzo di magia, portandosi a casa il ricordo di una serata fuori dal normale. Un po’ come la vita di Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani, fondatori nel 1997 della compagnia che porta il loro nome e l’amore per la commistione tra i linguaggi, quando in Italia non c’era ancora un vero movimento di circo contemporaneo, quello fatto senza l’utilizzo degli animali. Un approccio alla ricerca, il loro, assolutamente originale, innovativo e personale, frutto di esperienze maturate sia nel campo della musica, del teatro e della danza che in quello della formazione circense d’impronta accademica. E questo tentativo di fusione dei vari linguaggi è riconoscibile nei personaggi in scena, nei quali è facile riscontare gli zanni della Commedia dell’Arte e i due tipi di clown ai quali il mondo del circo si richiama nella sua tradizione: il Bianco, rappresentazione dell’ordine, dell’autorità e della disciplina, e l’Augusto, espressione della goffaggine e dell’anarchia. La personificazione artistica degli opposti di cui il mondo è fatto.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18. Biglietti 7 euro. Info e prenotazioni 366.3473430.
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