TAP, Trevisi (M5S) su dichiarazioni Becker

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Antonio Trevisi

“Ha confermato le nostre tesi. Noi siamo già al lavoro, Emiliano come intende agire?”

LECCE – In un recente intervento a Bari il guru di Obama il Prof. William Becker ha sostanzialmente ribadito come Tap sia un impianto industriale di particolare complessità e che le perdite di gas sono molto elevate su un percorso così lungo e potrebbero avere effetti devastanti per il clima non meno gravi di quelli causati dal carbone.

Il professor Becker, ispiratore delle politiche sul clima di Obama, sostiene che si debba fare molta attenzione ai gasdotti come Tap, perché il metano è un gas serra più potente dell’anidride carbonica (CO2) ed eventuali perdite avrebbero un effetto «disastroso» sul riscaldamento globale. Il metano, ha spiegato Becker, “ha una capacità di trattenere il calore nell’atmosfera dalle venti alle ventotto volte superiore rispetto alla CO2 e se le perdite superassero il 3%, potrebbe essere disastroso

Interviene in merito il consigliere M5S Antonio Trevisi: “La risposta di Emiliano “ne terremo conto in fase di cantierizzazione” ci appare quanto meno imbarazzante. Le parole del professor Becker, sono chiare: fare attenzione al gasdotto Tap perché danneggia il clima ed è un impianto complesso soprattutto nell’approdo di San Foca. Ad oggi come intenda agire Emiliano sulle perdite di gas in fase di estrazione in Azerbaijan e durante tutto il lungo tragitto nei diversi Stati ci appare un mistero e questo nonostante avessimo segnalato con largo anticipo problematiche, interventi necessari e criticità al Governatore che, come sempre, poi finge di essere caduto dalle nuvole senza rendersi conto che in poco più di un decennio i consumi di gas in Italia sono scesi di oltre un quinto. Oggi si continua a dire che abbiamo bisogno di realizzare dei gasdotti e in Puglia se ne vogliono fare addirittura tre. Una scelta energetica sbagliata: non c’è nulla che faccia pensare ad un interesse strategico nazionale di queste opere se non un grosso business che punta a monetizzare gli ultimi grossi giacimenti esistenti sul pianeta. Purtroppo – continua – anche il presidente Emiliano vorrebbe portare le centrali a gas in Puglia senza rendersi conto che stanno fallendo in tutta Italia e sono una concausa della crisi delle banche.

Trevisi insiste sulla necessità di puntare su un modello basato sull’autoproduzione e sulla generazione distribuita. E i numeri giustificherebbero questo cambio di direzione nelle strategie energetiche. Un recente studio di pianificazione energetica realizzato da 27 ricercatori di prestigiose università internazionali, pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica Joule, ha dimostrato che in un’Italia alimentata interamente dalle rinnovabili, i cittadini risparmierebbero 6 mila e 500 euro a testa: “La green economy – dichiara Trevisi – potrebbe salvare nei prossimi anni nel nostro paese 45 mila vita umane, esposte al rischio di morte prematura per effetto dell’inquinamento. E, ancora, permetterebbe di creare oltre 485 mila nuovi posti di lavoro, al netto dei 164.419 persi nel settore dei fossili. Per palesare tutto ciò stiamo lavorando duramente alla realizzazione del nostro Piano energetico che prevede lo sviluppo di un nuovo modello basato sulla generazione distribuita e sull’autoproduzione da fonti rinnovabili – conclude – l’unico che consentirebbe agli enormi flussi di denaro, oggi concentrati nelle mani di pochi soggetti, di essere distribuiti a tutti i cittadini creando ricchezza e nuovi posti di lavoro”.