Sport, turismo e salute a Gallipoli

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Al via la Summer School per formare gli esperti e medici del futuro

GALLIPOLI (LE) – Sport, turismo e salute a Gallipoli. E’ stata presentata stamane, nell’Ospedale “Sacro Cuore”, la Summer School “Organizzazione e gestione dei servizi sportivi nei sistemi turistici”, corso di alta formazione post universitaria riservato a diverse professionalità: 36 corsisti, tra medici di medicina dello sport, esperti e professionisti nei settori dello sport, del turismo e del benessere.

L’inaugurazione del corso di management intensivo, quattro giorni di lezioni, è stata occasione per sottolineare il valore didattico dell’iniziativa, a partire dall’incontro con il professor Alain Ferrand – dell’Università francese di Poitiers, tra i massimi esperti mondiali di management dello sport legato al turismo – e ribadire il forte legame tra Università di Bari e Lecce, Regione Puglia, Comune di Gallipoli e ASL Lecce, oltre che con l’universo produttivo e imprenditoriale del settore turistico-alberghiero.

L’evento ha quindi riunito allo stesso tavolo il Direttore Generale ASL Lecce Rodolfo Rollo, il nuovo rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini, l’assessore regionale alla Formazione Sebastiano Leo, il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, il presidente Adisu Puglia Alessandro Cataldo, il presidente OMCEO Lecce Donato De Giorgi, il prof. Rosario Polizzi, il prof. Franco Fischetti e il direttore medico dell’Ospedale di Gallipoli, Egidio Dell’Angelo Custode.

Il DG Rollo ha voluto sottolineare che “il nostro lavoro è anche quello di costruire qualcosa d’importante proprio qui a Gallipoli“. E per questo ha ricordato il percorso legato al Servizio di Medicina dello sport, iniziato tempo addietro a Gallipoli, perché “in queste realtà c’erano una serie di professionisti, cardiologi e pneumologi, che potevano supportare i medici dello sport, non solo per le certificazioni sportive ma anche per i programmi di riabilitazione“. “La Summer School – ha aggiunto – può diventare il pungolo per riprendere questo nostro progetto, quindi per organizzare un sistema di servizi e collaborare con gli enti che si occupano di ricerca avanzata. Come Asl siamo pronti ad aprire nuovi scenari, ad avviare un Polo di Medicina dello Sport a Gallipoli, collegato con le Università di Bari e la Scuola di Medicina dello Sport, con Master per la formazione avanzata. É, in sostanza, il nuovo disegno della sanità pubblica ma anche delle nuove competenze professionali, medici, infermieri, biologi e tecnici“.

Filo comune, in tutti gli interventi, è stata l’importanza di una giornata che segna un punto di svolta. “Con la Summer School nasce un intreccio tra università, istituzioni del territorio per offrire agli studenti gli strumenti della modernità“, ha sottolineato il sindaco Minerva, che ha poi aggiunto: “Ci siamo arrivati, finalmente, ed è una straordinaria iniziativa perché siamo riusciti a tenere assieme un tessuto sociale capace di raccontare che le nuove leve che hanno fame di sapere possono nascere da qui, da questo Sud in grado di lanciare segnali importantissimi mettendo insieme tante intelligenze“. Gli ha fatto eco l’assessore regionale Leo: “Abbiamo iniziato – ha ricordato – il percorso della Facoltà di Medicina anche nel Salento e i tempi sono maturi per centrare questo obiettivo importante. Ciò che conta è parlare tutti quanti la stessa lingua, ognuno con le sue competenze. Anche questa Summer School è finanziata dalla Regione Puglia: sono piccoli semi piantati nella realtà“.

Fondamentale l’impegno dell’Università del Salento, rappresentata nell’occasione dal prof. De Bellis, e da quella di Bari, con il nuovo rettore Bronzini: “Bisogna cominciare a dire – ha rimarcato – che le “diverse Puglie” hanno la loro sfida comune in Europa. Oggi si parte con una Summer School breve che, però, è solo l’inizio, perché l’obiettivo è fare di più e meglio. Qui si ammira un paesaggio fatto anche di energia positiva che vogliamo esaltare al massimo. Tutti insieme dobbiamo cercare di trasformare questa regione in un grande laboratorio che sia da esempio per il nostro Paese. L’Università – ha concluso il neo rettore – sarà al vostro fianco per “irrigare” questo seme piantato oggi“. Con l’augurio di tutti che, presto, ne vengano di nuovi e soprattutto portino altri frutti.