I sindaci di Alessano e Specchia sulle drammatiche vicende degli ultimi giorni

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Le dichiarazioni dei due primi cittadini

blu salento villageLECCE – I Sindaci di Alessano e di Specchia, Francesca Torsello e Rocco Pagliara, alla luce delle drammatiche vicende di questi giorni, si rivolgono a tutti i cittadini delle rispettive comunità.
Nel rinnovare il nostro cordoglio alla famiglia di Noemi per il tragico epilogo della vicenda della ragazza, sentiamo il bisogno di chiedere alle comunità di Alessano e di Specchia e più in generale a quella salentina, di vivere i sentimenti di sgomento e di dolore per l’accaduto con il doveroso rispetto richiesto dalle circostanze.
Riteniamo sia nostro dovere appellarci al buon senso perché questo fatto crudele, che turba le coscienze di tutti noi, rafforzi sempre di più l’idea che i valori della legalità e del rispetto delle istituzioni rappresentino il presupposto imprescindibile per la costruzione di una società più giusta e più libera.
Alessano e Specchia si sentono oggi più unite nella compartecipazione al dolore e nella condivisione della condanna alla violenza e alla sopraffazione. Ora è giusto che la giustizia e le istituzioni preposte a definire i contorni della vicenda operino in un clima sereno, che consenta di giungere alla verità dei fatti, nella convinzione che qualsiasi atto di ritorsione privata e di eccessiva spettacolarizzazione mediatica dell’accaduto danneggino il lavoro che con serietà e responsabilità è condotto dagli inquirenti.
Le due comunità, inoltre, hanno recentemente consolidato un rapporto di collaborazione inerente le politiche di sviluppo del territorio alla luce di una visione che individua la cultura, la storia e le tradizioni come il terreno più congeniale per progettare un futuro di crescita e progresso per questa terra.
Per questo vogliamo che i nostri concittadini si uniscano nella ferma condanna ad ogni gesto di violenza che oltraggia la dignità della persona e mina la fiducia nelle istituzioni coinvolte, che costituiscono comunque i capisaldi della nostra civile convivenza”.