Si tratta di un intervento straordinario destinato a garantire il Diritto allo Studio universitario nella fase emergenziale da COVID-19. L’incentivo consiste nel riconoscere alle studentesse e agli studenti iscritti in atenei fuori regione nell’anno accademico 2019-20, che decidano di trasferirsi in una università pugliese per l’anno accademico 2020-21, di non pagare la tassa regionale per il diritto allo studio universitario e le tasse universitarie.
La misura è a sportello, quindi le domande sono valutate in ordine di arrivo e fino ad esaurimento dei fondi stanziati. L’intervento sarà attuato dall’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ADISU Puglia, anche attraverso accordi con gli atenei e le AFAM pugliesi.
L’iniziativa in favore degli studenti universitari che studiano fuori regione è stata preceduta da un investimento di 4,5 milioni destinati a erogare bonus di 500 euro per ogni studente in condizione di fragilità economica in modo da supportare la didattica a distanza e 12 milioni per la copertura totale delle borse di studio Adisu, anche per il prossimo anno accademico.
“Ho dato una risposta concreta alle tante sollecitazioni delle famiglie e alle richieste delle Università pugliesi – afferma Leo – che avvertono la necessità di agevolare il rientro di studentesse e studenti universitari, in Puglia. Questo investimento poggia su un’analisi approfondita di quanto è avvenuto nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria quando i numerosi rientri degli studenti fuorisede, dalle regioni maggiormente colpite dal contagio, ha rappresentato una criticità per le politiche di contenimento della diffusione del virus. Oltre a causare un problema sanitario, il Covid-19 ha ridotto la capacità delle famiglie nel sostenere i propri figli agli studi. Per queste ragioni ho ritenuto doveroso intervenire con un incentivo che riporti a casa i nostri giovani in modo da ridurre le situazioni di potenziale contagio da Covid-19 ed evitare alle famiglie le spese eccessive in una fase di difficoltà economiche. Sono consapevole che la molla per il rientro non è legata unicamente all’esonero dalle tasse per un anno accademico, ma è certamente un aiuto”.
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