Regione, Abaterusso su Legge sulla Partecipazione

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ernesto abaterussoLa Puglia si dimostra, ancora una volta, regione innovativa”

BARI – “Con l’approvazione della Legge regionale sulla Partecipazione, scriviamo oggi una pagina importante di questa legislatura e dimostriamo ancora una volta che la Puglia è una regione innovativa e attenta ai bisogni dei cittadini”.

Così in una nota Ernesto Abaterusso, presidente Gruppo consiliare Articolo 1 – MDP in Regione Puglia, che aggiunge: “La legge sulla partecipazione sulla quale il Consiglio regionale ha espresso il suo voto favorevole rappresenta, infatti, da un lato la concreta applicazione del principio di sovranità del popolo, sancito dall’art.1 della nostra Costituzione e dall’altro l’attuazione di quel principio di partecipazione riconosciuto dallo Statuto regionale.

Uno strumento legislativo fondamentale, soprattutto in una fase storica in cui forte è lo scollamento del rapporto di fiducia tra cittadini, politica e istituzioni e in cui sempre più, che si occupa della cosa pubblica, è chiamato a riconnettersi alla società dando prova di apertura e di disponibilità all’ascolto e al confronto.

Una legge, quella approvata oggi, che permetterà ai cittadini di informarsi e di esprimere il loro punto di vista sull’iter e sulla realizzabilità di progetti importanti, aventi impatto sociale ed ambientale sulla città e sul territorio. Si punta così a ridare dignità politica al confronto cittadini-istituzioni sulla base di quel principio di partecipazione che dovrebbe far parte della nostra quotidianità.

Oggi il Consiglio regionale, e con esso la Puglia, ha dato prova di grande coraggio! Un coraggio che – spiace doverlo ammettere – è mancato nel Movimento 5 Stelle il quale ha preferito impartire all’Aula una vera e propria lezione sul concetto di partecipazione vigente all’interno del Movimento. Hanno perso un’occasione importante. Come si possono ascoltare lezioni da chi si è reso responsabile di scelte come quelle avvenute a Genova dove con dei click sono stati designati dei candidati che poi, prontamente, sono stati sostituiti solo perché al capo non andavano bene? Come si possono ascoltare lezioni da chi a Palermo si è reso responsabile della scelta dei candidati con una partecipazione falsa?

Il Movimento 5 Stelle eviti, dunque, di dare lezioni di partecipazione a chi ha fatto della politica, della passione e della partecipazione politica la sua storia”.