Psicologi Puglia ad Emiliano: “Non elemosiniamo posti di lavoro, difendiamo diritto alla salute dei pugliesi”

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Il Presidente dell’Ordine degli Psicologi, Antonio Di Gioia: “Il Governatore Emiliano riceva gli operatori della salute, verificherà che gli vengono fornite informazioni parziali”

BARI – “Se il presidente Emiliano avesse la bontà di convocare le professioni sanitarie avrebbe modo di verificare che le informazioni in suo possesso sono incomplete, parziali e, soprattutto, non consentono di affermare che sia garantito il diritto alla salute dei cittadini pugliesi”. Così il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, Antonio Di Gioia, replica al Governatore della Puglia in merito ai concorsi banditi dalle Asl pugliesi. “E’ singolare che il presidente Emiliano parli dei numeri dei candidati, ma non dei posti messi realmente a bando”, sottolinea Di Gioia. “Alla Asl di Foggia è stato bandito 1 posto di psicologo (500 candidati), alla Asl di Taranto i posti banditi sono 3 (600 candidati). Aggiunge inoltre che la Asl di Bari ha bandito un concorso per 4 posti più 4 riservati (1.000 candidati)”. “Ma il punto”, sottolinea Di Gioia, “non è quanti posti sono stati banditi e quanti candidati ci sono per quel misero numero di posti. Il punto è che l’assistenza psicologica non è garantita nei LEA ai cittadini pugliesi. Qui non si stanno elemosinando posti di lavoro, ma si sta difendendo il diritto alla salute dei cittadini. E questo grido di allarme non arriva solo dagli psicologi, ma dall’intera platea dei professionisti della sanità pugliese, per questo vorremmo che il presidente ci ascoltasse in modo diretto“.

E poi“, prosegue il presidente degli psicologi pugliesi, “il problema non sono solo gli ospedali, anche perché, tra le altre cose, ne sono rimasti pochi aperti. Semmai il problema è che alla chiusura degli ospedali non ha corrisposto un adeguato, efficace ed efficiente sistema di assistenza territoriale e di domiciliazione delle cure. Dare il via al convenzionamento ed accreditamento degli studi privati sarebbe stato un primo passo importante e, invece, neanche ciò che invece viene fatto normalmente con altre professioni sanitarie“.

Ma l’elenco delle carenze evidenziate dagli psicologi contiene tanto altro. “Dove sono ubicate le unità operative di assistenza psicologica previste dal comma d) articolo 4 del regolamento di organizzazione del distretto socio sanitario?“, si chiede Di Gioia. “Dove e a chi può rivolgersi un cittadino pugliese per avere prestazioni psicologiche o psicoterapeutiche, che non siano i servizi ad elevata caratterizzazione quali i centri di salute mentale e i servizi per le dipendenze patologiche già in sofferenza di personale? Quali sono i tempi per ottenere “almeno” una diagnosi dal servizio di neuropsichiatria infantile alla luce della riorganizzazione del servizio e dell’incremento dei disturbi dell’apprendimento? Quanti istituti scolastici hanno il servizio di psicologia scolastica previsto dalla legge n. 31 del 2009? In quali distretti socio sanitari è previsto lo specialista psicologo nelle unità di valutazione multidisciplinari? In quali distretti socio sanitari è erogata l’assistenza psicologica prevista nei servizi di Assistenza Domiciliare Integrata? In quali presidi ospedalieri è previsto il servizio di psicologia clinica? Quanto al welfare, gli psicologi hanno visto ridursi drasticamente le prestazioni psicologiche per un vero e proprio smantellamento del regolamento 4/2007. Diminuiscono le ore di psicologia come già avvenuto nel 2015 per l’articolo ex 26. Senza dimenticare che con la delibera regionale 3066 del 2012 è stato dimezzato il monte ore dell’assistenza psicologica nei consultori”. “I cittadini”, prosegue Di Gioia, “hanno visto da un giorno all’altro ridurre drasticamente la erogazione di prestazioni di assistenza psicologica domiciliare e/o residenziale nei rarissimi casi in cui essa veniva garantita. A questo proposito sono effettuati controlli sugli standard organizzativi delle Rsa e delle Rssa? Dove sono garantite le prestazioni di sostegno psicologico agli ospiti e alle loro famiglie? Ed il progetto terapeutico individuale? Nei centri diurni è stata cassata l’assistenza psicologica. Nei centri di ascolto alle famiglie sono state ridotte le ore di consulenza e sostegno psicologico. Gli sportelli di aiuto psicologico sul territorio non esistono. I Comuni, salvo rarissime eccezioni, non hanno lo psicologo in pianta organica a fronte di numerosissime richieste alle quali non viene dato risposta e ad adempimenti che vengono istruiti in maniera approssimativa e non completa.”.

Vorremmo che il Governatore comprendesse che la cura ed il prendersi cura è il risultato di un processo assistenziale che coinvolge una multidimensionalità professionale, riduce una serie di rischi, soprattutto nelle famiglie che ne hanno bisogno e non può che essere affrontata in sinergia con le altre discipline. Auspico che il presidente Emiliano convochi un tavolo con gli ordini professionali della sanità“, conclude Di Gioia, “per un confronto serio e costruttivo finalizzato a superare congiuntamente le criticità presenti in spirito di collaborazione e di servizio“.