Online il bando per l’ideazione e realizzazione del sistema di identità della città di Bari

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Decaro: “Una giornata importante per capire chi siamo, cosa vogliamo diventare e come possiamo comunicare al meglio la nostra identità”

conferenza stampa sistema identità città di bariBARI – È stato illustrato questa mattina in conferenza stampa il bando per l’affidamento del servizio di “ Ideazione e realizzazione di un sistema d’identità della città di Bari, comprensivo di piano di marketing, brand, campagna multisoggetto, spot video, un oggetto di design e le necessarie declinazioni e manuali d’uso ”, per un importo di 57mila 377euro più IVA del civico bilancio. La gara, a offerta economicamente più vantaggiosa, si chiude lunedì 19 settembre, alle ore 12.00. L’indirizzo dell’amministrazione comunale è che la commissione che sarà nominata sia composta da tecnici esperti scelti tra le principali agenzie di comunicazione che non parteciperanno alla gara.

Presentiamo oggi l’ultimo tassello della strategia complessiva messa in campo dall’amministrazione comunale per incentivare il sistema dell’offerta turistica della città di Bari – ha esordito l’assessore alle Culture e Turismo Silvio Maselli -. Sappiamo infatti che nei prossimi anni, anche in virtù delle mutate condizioni geopolitiche e dei rischi legati al terrorismo, un flusso sempre più consistente di turisti sceglierà mete più sicure, economicamente e qualitativamente all’altezza delle loro aspettative, e dunque, in un contesto mondiale in cui ogni anno si muoveranno 1,2 miliardi di turisti, è del tutto verosimile che la Puglia continui a registrare numeri crescenti di arrivi e presenze, come è accaduto negli ultimi anni.
La nostra visione si compone di tre pezzi, ed è finalizzata a incrementare il numero già considerevole di turisti che arrivano a Bari (sono stati 335.000 gli arrivi del 2015 e 622.000 le presenze, oltre circa 500mila crocieristi che non si conteggiano tra le presenze, perché non dormono in città) ma allo stato si fermano mediamente solo 1,7 notti, portandolo a crescere sino a una media di 3 notti ciascuno. Il nostro obiettivo a fine mandato è raggiungere 1milione di presenze annue, al netto dei crocieristi.
Precondizione della nostra strategia è il completamento del sistema dell’offerta, con particolare riferimento ai contenitori e ai luoghi della cultura: il museo di Santa Scolastica, il Polo del contemporaneo – sono già partiti i lavori al Margherita -, il cantiere del Piccinni, il Kursaal che la Regione trasferirà al Comune, la Caserma Rossani con la più grande public library del Mezzogiorno, il Polo della ricerca scientifica e delle Politiche giovanili alla ex Manifattura tabacchi, il waterfront di San Girolamo, gli interventi di restyling su tutto il litorale cittadino. Entro i prossimi tre anni la nostra città sarà più che competitiva dal punto di vista dell’offerta culturale, coprendo tutte le funzioni, dall’archeologia al futuro, con l’Apulia film house o il Polo del contemporaneo.
Il primo punto della nostra strategia è quello della Bari guest card, che ci consentirà di mettere a regime tutto il sistema dell’offerta culturale in una griglia che il turista possa comprendere e utilizzare per conoscere il nostro patrimonio. Uno strumento materiale e immateriale che consentirà ai turisti di “comprare” le nostre ricchezze. La gara è stata aggiudicata e il soggetto vincitore sta ora lavorando sull’infrastruttura immateriale, per procedere poi con gli interventi materiali che ci consentiranno di dotare le nostre bellezze di paline informative intelligenti, di allestire un visitor center di ultima generazione all’interno del castello Svevo e presso lo IAT. Entro il 6 dicembre avremo la consegna definitiva e il collaudo del pacchetto guest card, e saremo in grado di bandire la gara per individuarne il soggetto gestore.
Il secondo tassello della strategia riguarda il punto di informazione turistica, lo IAT, la cui gara è stata chiusa (le buste verranno aperte prima di ferragosto), che dovrà diventare DMO – Destination management organization: non più un punto passivo di informazione, bensì soggetto attivo che in occasione di particolari eventi – penso ad esempio al prossimo congresso ANCI con 1200 delegati attesi – possa supportare il Comune nella gestione dell’attrattività congressuale, come pure nella gestione e management di flussi turistici più o meno consistenti.
Il terzo e ultimo pezzo, che è sempre mancato alla città, è quello della brand identity, o se preferite il sistema di identità: con il bando che presentiamo oggi, una procedura aperta alla quale possono partecipare tutte le agenzie di comunicazione, marketing e design interessate e dotate dei requisiti minimi di legge, anche associate tra loro o attraverso il meccanismo dell’avvalimento previsto dal nuovo codice degli appalti, per realizzare un piano di marketing strategico della città di Bari che ci dica con chiarezza dove Bari deve andare per posizionarsi tra le mete più ambite del turismo business e leisure, con almeno tre notti trascorse in città. Bari, infatti, non è la Puglia ancestrale e sognante, la terra agreste e marina che sconta da sempre problemi di destagionalizzazione: Bari è una città metropolitana che non si accende d’estate per spegnersi d’inverno ma registra flussi turistici lungo tutto l’anno in virtù delle sue caratteristiche culturali, economiche e commerciali. Bari è un capoluogo, una grande città italiana con un sistema di offerta complesso incomparabile con qualsiasi altra città della Puglia e come tale deve essere trattata e comunicata, come luogo a sé.
Per questo abbiamo bisogno di un piano di marketing strategico e di un sistema di identità: non soltanto il brand, ma una marca composta da un logotipo, un marchio e un payoff. Chi si aggiudicherà questa gara dovrà ideare, progettare e realizzare un marchio che identifichi e connoti l’offerta culturale e turistica della città, aiutandoci a innescare quella marcia i più che oggi ci manca.
Il bando che presentiamo oggi è un unicum nel suo genere, con una premessa (il brief) molto ampia e molto chiara che serve ad orientare al meglio chiunque vi partecipi. In questo caso il topic del bando è estremamente ragionato e complesso, come complessa è la nostra città. Vogliamo che i partecipanti ci aiutino a trarre da questa oggettiva complessità una sintesi convincente che renda conto della molteplicità degli aspetti che la connotano: punte avanzate di innovazione e punte regressive di tradizione, bellezza e bruttezza, contraddizioni forti, tipiche delle realtà metropolitane.
Cerchiamo un marchio che sia la sintesi innovativa di tutto questo e che ci aiuti a veicolare l’immagine di cui ci doteremo nei prossimi anni. Insieme al sistema di identità chiediamo prove di leggibilità su scala dimensionale, variazioni colore, cromatiche, un manuale d’uso del marchio e poi, importantissime: l’ideazione di una campagna pubblicitaria multisoggetto che vogliamo vedere nei prossimi anni sulle cappelliere di tutti i voli low cost grazie alla collaborazione con Puglia promozione, che ci aiuti a lanciare la città come city break destination , una città dove è bello, conveniente e facile spendere almeno tre notti grazie ad un sistema dell’offerta interessante; uno spot video declinato nei formati 15”, 30” e 60” che guardi sia al turismo leisure sia al turismo business, fin qui il vero cuore del turismo a Bari. In ultimo chiediamo l’ideazione di un oggetto di design che possa diventare virale, un gadget capace di raccontare al meglio il brand di Bari, nonché un piano di partecipazione popolare per produrre la necessaria affezione al nuovo sistema di identità cittadino. Chiediamo a chi si aggiudicherà il bando di darci entro 30 giorni gli esecutivi di stampa del brand e di dar vita a focus group e occasioni di confronto e partecipazione per condividerlo con cittadini e turisti.
Ultimo, ma non ultimo, chiediamo agli operatori turistici tutti, di essere sempre strategici e onesti, perché oggi un disservizio in un angolo buio di Bari – grazie alla rete e ai social media turistici – può essere conosciuto in tempo reale anche in Giappone e danneggiare l’intero sistema. E chiediamo ai cittadini per bene di isolare quei pochi sciagurati che, magari con uno scippo o un atteggiamento indegno, offrono di Bari un’immagine sbagliata e non corrispondente alla realtà”.

Questa per noi è una giornata importante – ha dichiarato il sindaco Antonio Decaro – perché attraverso questa gara cercheremo di mettere a fuoco chi siamo, cosa vogliamo diventare e come possiamo comunicare al meglio la nostra città per richiamarvi ulteriori turisti. È tempo di capire se Bari è la città di San Nicola, se è contemporaneamente la città di Babbo Natale, se è una città di pescatori e di marinai – gli stessi dell’impresa di Myra -, se è la città del Petruzzelli, del centro storico, la città con la più grande area industriale dell’Adriatico – la seconda del Mezzogiorno -, se è una città di servizi, o a vocazione commerciale. Questo bando servirà a capire se siamo una città di cultura che tiene insieme un passato di 4000 anni di storia, testimoniati dal museo di Santa Scolastica, con il futuro del Polo delle arti contemporanee e del futuristico visitor center nel Castello Svevo. La città delle grandi mostre – tra settembre e gennaio allestiremo una mostra fotografica internazionale e una mostra di arte contemporanea di grande valore all’interno dello Spazio Murat, le prime attività che rientrano a tutti gli effetti nel Polo cittadino delle arti contemporanee -. A settembre, in occasione della nuova edizione della Fiera del Levante, presenteremo grandi eventi musicali. A ottobre ospiteremo il convegno dell’ANCI, con migliaia di amministratori locali che non solo si confronteranno per tre giorni su grandi temi dell’agenda politica, ma avranno l’occasione di vivere e conoscere la nostra città. Questa gara ci consentirà, dunque, di individuare un sistema di identità complessivo che comunichi al meglio la nostra essenza e le nostre peculiarità. Per fortuna non partiamo da zero, ma disponiamo di dati importanti ed eloquenti: nel 2015 Bari ha registrato 340mila arrivi (il numero di persone che dormono almeno una notte in città), primo Comune in Puglia, seguito da Vieste, Lecce e San Giovanni Rotondo. Quanto alle presenze (il numero delle notti trascorse in una località), i dati ci dicono che Vieste è al primo posto, con 1milione 900mila, seguita da Ugento, Vieste, Peschici e al quinto posto c’è Bari, con 629 mila presenze. Sia che si parli di arrivi o di presenze, siamo comunque in testa alle classifiche regionali, perché siamo la porta d’ingresso in Puglia per qualunque turista, italiano o straniero. Per questo dobbiamo puntare su quello che già abbiamo, incrementando le presenze e lavorando sul turismo city break, invogliando i turisti a trascorrere almeno tre notti nella nostra città. Sono tantissime le persone che vengono a Bari nel corso di tutto l’anno, che sia per San Nicola, per partecipare a congressi internazionali o a singoli appuntamenti di richiamo. Se continueremo a lavorare, come stiamo facendo, per aumentare l’attrattività della costa, per rendere più accogliente il nostro centro storico, per moltiplicare gli appuntamenti di prestigio, andremo nella direzione giusta. E questo nell’interesse non solo di Bari ma di tutti i Comuni della città metropolitana, perché la Bari guest card, prevista anche nel patto per la Città Metropolitana siglato con il presidente Renzi, ci aiuterà a far crescere il turismo nell’intera area metropolitana. La Bari guest card, infatti, significa capacità di fare rete e creare relazioni sempre più fitte, che leghino tutti i Comuni valorizzando le diverse iniziative e le diverse specificità che li contraddistinguono. Si può dormire a Bari, andare al mare a Polignano o Monopoli, visitare una mostra a Conversano, perché possiamo e dobbiamo far crescere il nostro territorio sostenendo la cultura, l’enogastronomia, il circuito del turismo naturalistico e rurale, le sagre tradizionali, il turismo religioso e quello business. Dobbiamo fare un salto di qualità insieme a tutti i sindaci della Terra di Bari per il bene di questa terra e del suo straordinario patrimonio artistico, naturale e culturale. In quest’ottica continueremo a dialogare con il Governo per la vederci riconoscere la possibilità di applicare l’imposta di soggiorno che ci consentirebbe di introitare circa 1 milione e mezzo di euro annui da reinvestire in turismo e cultura per aumentare l’attrattività della città di Bari. Purtroppo ci è stata preclusa la possibilità di prevedere un’imposta che altre città avevano già applicato, con il risultato che chi già l’aveva l’ha mantenuta, e chi non l’aveva oggi non ha la possibilità di fare leva su questa misura per ampliare le strategie di marketing territoriale e turistico. Ma siamo fiduciosi per l’imminente futuro, quando alla nostra strategia, così costruita, si sommeranno finalmente anche le risorse aggiuntive, indispensabili per fare il definitivo salto di qualità”.