Niente ci fu il progetto di Koreja per Lecce città del Libro

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borgo san nicola

Le attività sono condotte da Anna Chiara Ingrosso e Carlo Durante

LECCE – Da gennaio a marzo 2018, saranno 15 le detenute di alta sicurezza che approfondiranno la lettura e i temi del romanzo NIENTE CI FU (ed. La Meridiana, Molfetta) dell’autrice palermitana Beatrice Monroy. Il romanzo racconta la storia di Franca Viola, prima donna italiana a ribellarsi al matrimonio riparatore, nell’Italia degli anni ’60.

Oggi appare determinante promuovere la lettura non solo nei classici luoghi di fruizione ma anche e soprattutto nei luoghi e tra le persone che vivono in contesti di svantaggio. E il carcere è un luogo di privazione e isolamento ma anche di rieducazione.

Dopo il progetto della passata stagione candidato anche al Premio Maggio dei Libri 2017, che ha portato la vincita di 2000 euro in testi conferiti dal Centro per il libro e la lettura del MiBACT all’Istituto Penitenziario salentino, Koreja intende avviare un nuovo percorso di avvicinamento alla lettura finalizzato alla produzione di un audiolibro. Attraverso la lettura, quindi, e le nuove tecnologie, verranno forniti nuovi stimoli in grado di favorire la crescita personale delle detenute, una minoranza debole in un contesto di grande difficoltà, e avvicinarle al “mondo esterno” attraverso la voce, che spogliata dalle vicende personali diventa simbolo della loro condizione.

Le attività sono condotte da Anna Chiara Ingrosso e Carlo Durante, pedagoghi e attori professionisti di Koreja, impegnati da anni in percorsi formativi culturali all’interno del carcere. Durante gli incontri, si discuteranno i temi suggeriti dal testo stimolando la passione per la lettura e la creazione di un’identità critica. Si procederà alla lettura ad alta voce, apprendendo le nozioni per sviluppare una lettura teatralizzata cui seguirà la produzione dell’audiolibro da pubblicare sul web al termine del progetto.