LECCE – Dal 14 aprile al 6 maggio prosegue e si conclude online il progetto “Genius Loci – performing arts between heritage and future”, ideato e promosso dalla compagnia salentina Astràgali Teatro con numerosi partner internazionali da Grecia, Romania e Spagna, e sostenuto dal programma “Creative Europe” dell’Unione Europea. Il viaggio in quattro tappe tra le arti performative europee, partito un anno fa dalla Grecia, grazie al Comune e al Teatro di Zante. A causa delle restrizioni da Covid19, è proseguito online con due “residenze” a cura del Teatro di Stato di Costanza in Romania e della Fondazione di Danza ‘Alicia Alonso’ dell’Università ‘Re Juan Carlos’ di Madrid in Spagna. Nelle prossime settimane Genius Loci approda infine a Lecce grazie ad Astràgali Teatro e al Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento.
Il programma prenderà il via mercoledì 14 aprile alle 11 in diretta su YouTube e Facebook (@geniuslociperformingarts) con un dialogo sui temi del progetto con la partecipazione di Silvana Verdiani (EACEA – Agenzia Esecutiva per l’Istruzione, gli Audiovisivi e la Cultura dell’ Unione Europea), Alessandro Leon (Segretario Generale Associazione Economia della Cultura), Fabio Tolledi (Direttore Artistico di Astràgali Teatro e Presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Unesco) e Alessandro Isoni (Università del Salento). Si tratta di un incontro di confronto e discussione su quello che è il cuore del progetto, il patrimonio culturale e la sua reinterpretazione, la connessione con il nostro ambiente e con la nostra cultura, con i nostri desideri, con la convinzione che esista un Genius Loci europeo, che si esprime attraverso le sue arti, le sue culture, nelle loro molteplici e diverse espressioni, nella sua “unità nella diversità”.
Giovedì 15 aprile alle 16 in diretta su Youtube e Facebook (@InternationalTheatreInstituteItalia) il teatro croato sarà protagonista del nuovo appuntamento (in lingua inglese) di “Chi è di scena? ITI meets the world”, promosso dalla Direzione Generale e dal Centro Italiano dell’International Theatre Institute – UNESCO, in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, nell’ambito di Genius Loci. “Chi è di scena? promuove la conoscenza si artisti di tutto il mondo per dare voce alle diverse esperienze artistiche che animano la scena teatrale nei diversi paesi. Dopo gli incontri dedicati a Russia, Georgia e Stati Uniti, appuntamento da non perdere con ITI incontra la Croazia. Dopo l’introduzione del segretario generale dell’ITI Tobias Biancone, l’incontro – coordinato da Fabio Tolledi (direttore artistico di Astragali Teatro e presidente del Centro italiano e Vicepresidente per l’Europa della rete mondiale dell’ITI) – ospiterà la drammaturga e commediografa Zeljka Turcinovic (presidente dell’ITI Croazia), la produttrice Nina Krizan e la traduttrice Nicolina Zidek.
Sabato 17 aprile alle 19 su YouTube e Facebook (@geniuslociperformingarts) per il focus “Community Heritage – Singing Lands” il cantante e musicista Claudio Cavallo Giagnotti, leader dei Mascarimirì, e la ricercatrice e cantante Anna Cinzia Villani proporranno una rivisitazione del loro “Tamburreddhu a uce”. Community heritage è un’azione presente in tutte le Residenze di Genius Loci, che intende scoprire il patrimonio della comunità coinvolte e evidenziarne le espressioni culturali: musica, canti, tradizioni artistiche ed artigianali. Esperienze di uomini e donne che portano un valore aggiunto alla comunità. Dopo il focus a Zante sulle Omilias (una tradizione teatrale candidata al riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco), a Costanza sui canti polifonici e rituali rumeni e in Spagna sulle forme del patrimonio coreutico, a Lecce Claudio Cavallo e Anna Cinzia Villani, utilizzando voce e tamburi (tamburreddhu a uce, come il titolo di un loro progetto comune) raccontano il mondo musicale salentino e la sua relazione con il patrimonio culturale euromediterraneo: canti della tradizione salentina, canti alla stisa, canti in grico, canti d’amore, stornelli, canti d’osteria e di sdegno. Il tutto immaginato da due artisti che dalla metà degli anni novanta hanno amato la musica del territorio tanto da approfondirne la conoscenza e trasmetterla al pubblico di tutto il mondo, tracciando un ricco percorso sonoro che attinge al prezioso lavoro di ricerca svolto da Alan Lomax, Diego Carpitella ed Ernesto De Martino tra gli anni ‘50 e gli anni ’60.
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