Lecce, Fdl su adesione alla Rete Ready

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pierpaolo signore - chiara scalzi

“Solo propaganda!”

LECCE – “L’Amministrazione Salvemini sceglie la via della propaganda approvando l’adesione ad una rete che non ha nulla a che fare con la lotta all’omofobia– dichiara Chiara Scalzi, Dirigente Provinciale di Fratelli d’Italia AN e referente dei Dipartimenti Pari Opportunità , Vita e Famiglia – Non è questa la soluzione per combattere le discriminazioni, ci preoccupano i contenuti del programma che prevede la diffusione del gender negli Enti Pubblici, un programma che non ha nulla a che fare con omosessualità o parità di genere come si vuole far credere, ma si tratta di una moda culturale che pensa di cancellare le diversità biologiche tra uomo e donna con lo scopo di arricchire le grandi lobby che guidano il mercato dell’utero in affitto . I bambini sono maschi e le bambine sono femmine!”.
“Il Comune di Lecce aderisce alla Rete RE.A.DY in un momento in cui i Servizi Sociali vivono di immobilismo, in un periodo storico in cui, probabilmente, l’Assessorato alle Pari Opportunità dovrebbe occuparsi dei problemi gravissimi dei nostri concittadini. – spiega Pierpaolo Signore, Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia- Riteniamo cheai bambini in difficoltà bisogna dare il sostegno scolastico, i voucher per l’asilo nido, i buoni per il centro diurno e la ludoteca, la possibilità di fare sport, alle loro famiglie un sostegno all’affitto non possano rimanere meri slogan propagandistici. È evidente, invece che al Sindaco ed alla sua Amministrazione piace continuare a fare la politica degli slogan, ben lontana da quella del rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni concrete per tener fede agli impegni assunti in campagna elettorale. Ed è in quest’ottica che vediamo l’adesione alla Rete RE.A.DY: il fare tanto per fare, senza fare realmente nulla, senza che cambi realmente qualcosa, mentre i bambini con i genitori in difficoltà, le famiglie senza una casa e senza entrate, i disabili a cui lo Stato italiano fa la carità con somme ridicole, richiedono un grosso lavoro al quale, evidentemente, non si vuole far fronte. I problemi si affrontano con misure serie e progettazione, non con proclami su facebook e foto con i biglietti delle giostre ai bambini indigenti: proprio come questa adesione, quella è speculazione pubblicitaria e non è un modo di fare politica che ci appartiene.