Le foto “dipinte dalla pietra” del salentino Roberto Tondi in mostra fino a domenica al Carrousel du Louvre

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ombra, siena

A Parigi per l’Art Shopping – Salon International d’Art Contemporain le immagini ottenute dall’interazione della pellicola con aria, acqua e pietra leccese

LECCE – Il fotografo salentino Roberto Tondi tra i protagonisti di “Art Shopping – Salon International d’Art Contemporain”, che si tiene da domani, 25 maggio, a domenica al 27 maggio alCarrouseldu Louvre a Parigi. A presentare l’artista e la sue opere, racchiuse in una mini-rassegna che si chiama “Stone Painting”, la Galleria d’arte leccese GERMINAZIONI IVª, presieduta da Mirella Coricciati (www.germinazioniarte.com).

Il titolo della mini-rassegna racchiude appieno il senso delle foto che Tondi esporrà a Parigi. Nato a Zollino nel 1964 e formatosi grazie al biennio professionalizzante di Fotografia e Restauro gestito dell’ En.A.I.P. di Nardò, Tondi ha studiato Storia della fotografia e Storia dell’ arte nella seconda metà degli anni ’80, specializzandosi in reportage e concentrando la propria attività artistica sulla ricerca di nuovi linguaggi visivi, passione che lo ha portato a realizzare reportage tra New York, Gerusalemme, Amsterdam, Londra, Tokyo. Tra le personali più rappresentative troviamo “People” e “Stone Painting”.La storia della fotografia e dei grandi fotografi ha influenzato tutta la sua attività artistica, che ha trovato ispirazione in particolare in Cartier-Bresson, Klein, Capa, Herwit, Scianna, De Chirico, Boccioni.

Scopo della sua fotografia è quello di ritrarre la società nei suoi aspetti più vari, raccontare i luoghi in uno scatto, nel tentativo di coglierne i tratti più caratteristici, cercando di rappresentarne l’essenza attraverso i volti, le persone, le situazioni, al fine di raccontarne la storia.

Da un evento casuale nel 2012 è nata poi una sperimentazione che ha portato nuova linfaalle sue immagini, rendendo così uniche le immagini della collezione “Stone painting”. Alcune foto in un deposito sotterraneo ricavato nella pietra leccese non trattata, a circa 10 metri di profondità, hanno reagitoinfatti chimicamente con i minerali della pietra stessa in combinazione con aria, acqua e luce naturale,generando un particolare effetto ottico che ne ha permesso una nuova possibile interpretazione.Le fotografie sembrano veri e propri quadri: ognuna di esse si è trasformata in modo unico e irreversibile, “dipinta” dal lento lavorio dell’interazione sulla pellicola tra pietra, aria e luce.

Questo processo ha nascosto una parte della foto liberandola dall’immagine originaria, ma generando nuovi effetti visivi che possono stimolare chi le osserva a nuove interpretazioni.Le foto sono state sottoposte a un’expertise congiunta di Rosanna Lerede e Angela Caputo, rispettivamente docente di Restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce ed esperta in Grafica delle immagini, con indirizzo Fotografia dei Beni culturali, presso l’Isia di Urbino, che hanno confermato come le foto in questione siano esclusivamente frutto di un fenomeno naturale, non di manipolazione: “ … sicuramente un dato oggettivo è che questo ambiente “cava” sia in grado di innescare e creare questo processo sulle fotografie, creando una trasformazione unica e irreversibile all’ interno esclusivo di questo luogo specifico. Luogo avvolto da aria e acqua (vapore acqueo) incastonato in questa tipologia di pietra che ha invisibilmente interagito con le fotografie”.
“Scatti d’Autore, dove i contrasti si dileguano nel tempo dell’attesa, nella dimensione di uno spazio proprio, quello dell’artista e della cava di pietra. E’ lì che le foto dialogano con la pietra e questa dipinge su di esse, “Stone Painting”, in un profondo incontro sotterraneo. Ma è il tempo che dirige l’orchestra e che sceglie i colori unisce l’aria e l’acqua con i minerali della pietra e concede la trasformazione”.