Lo conferma un nuovo studio
“Lo studio, condotto da componenti e da ex componenti di ARPA Puglia, dall’Università di Bari e dall’Istituto Tumori Giovanni Paolo II, accerta scientificamente come la tossicità del Pm10 di Taranto sia superiore a quella di altre località – prosegue Labriola – , e conferma altresì una maggiore reazione biologica nel momento del contatto tra le polveri prelevate a Taranto e l’embrione di un uovo di pollo. L’inquinamento interviene dunque sul funzionamento del nostro corpo, danneggiandolo, a Taranto più che altrove. Di fronte a tutto questo le istituzioni continueranno ad auspicare un aumento di produzione dell’Ilva, augurando all’acciaieria lunga vita? Quel che è certo è che ad accorciarsi sarà la vita di coloro che respirano quotidianamente un’aria decisamente malata”.
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