Gli studenti foggiani della SSML San Domenico in partenza per l’Europa per il Traineeship

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I dettagli

FOGGIA – Sono circa il 45% gli studenti dell’Istituto di grado universitaro di Mediazione Linguistica San Domenico di Foggia che in questi giorni stanno partendo, diretti in alcune destinazioni europee per il Traineeship, un percorso pratico e moderno in cui gli studenti scelgono autonomamente Paese e aziende che li ospiteranno per la loro prima esperienza di lavoro all’estero.

Un accordo con l’Unione Europea prevede, infatti, che gli studenti della classe di laurea L-12 possano partire per il Traineeship, uno stage lavorativo 3 mesi, grazie ai fondi della San Domenico erogati dall’Ue.

I tirocini saranno effettuati quest’anno a Malta, in Spagna e in Inghilterra. “Siamo stati lungimiranti – spiega il direttore della SSML San Domenico Lorenzo Albano – a chiudere gli accordi e documentazioni prima del 30 marzo scorso, in modo che il Regno Unito non fosse escluso dalle mete possibili per i nostri studenti a causa della Brexit“.

Ma dove andranno questi ragazzi? “Non saranno impiegati nella ristorazione – spiega la responsabile amministrativa dell’Istituto Licia Addesa – ma potranno mettersi in gioco scegliendo mansioni affini alle loro inclinazioni: svolgeranno infatti i loro tirocini in agenzie di comunicazione, in ambito turistico, economico e linguistico e persino negli asili, lavorando sul loro potenziamento linguistico in materia pratica e a stretto contatto con il mondo del lavoro in vari settori“.

Se gli studenti arrivano al terzo anno già con una o due esperienze del genere, possono concentrarsi meglio sulla redazione della tesi e, per tale motivo, gli stage sono garantiti già dal primo anno. L’esperienza all’estero si trasforma così in un aspetto importante del percorso di formazione di un interprete e traduttore, che impara ad adattarsi non solo alla lingua ma anche allo spirito del luogo e alle regole professionali, diventando più autonomo e responsabile.

Molti di loro svolgeranno accoglienza nei college inglesi – conclude l’ingegnere Albano – andando ad accogliere gli studenti che arrivano in Inghilterra da tutto il mondo. Saranno la loro prima interfaccia“. E così gli studenti ritornano a casa molto più sicuri di sè, pieni di vita, eccellenti dal punto di vista linguistico, più propensi al lavoro e a studiare più velocemente, in modo da volersi rendere presto indipendenti e tornare, chissà, dopo la laurea, a lavorare in quelle stesse strutture.