Dati Istat, Losacco: “Il Sud riprende a correre ma non basta”

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Il commento dell’onorevole

alberto losaccoBARI – “La tanto attesa ripresa nel sud, dopo sette anni di crisi profonda, è finalmente realtà. L’ottima notizia arriva dai dati dell’Istat che parlano di un risveglio dopo un lungo sonno”. E’ il commento di Alberto Losacco che aggiunge: “Segnali senza dubbio positivi ma non basta”.
L’Istat parla di un “Mezzogiorno che registra il primo recupero del Pil dopo sette anni di cali ininterrotti” e di dati molto positivi anche per l’occupazione: più 1,5 per cento nel Mezzogiorno. A fare da traino è l’agricoltura, un settore sul quale si è puntato molto. Ma questa volta a crescere sono anche i comparti del commercio, dei trasporti e delle costruzioni.
Inoltre l’Istat, spiega come nel 2015 il Pil, a valori concatenati, abbia “registrato un aumento in linea con quello nazionale nel Nord-est (+0,8%), più modesto nel Centro (+0,2%) e lievemente superiore alla media nazionale nel Nord-ovest (+1,0%).
Per la prima volta non si tratta di supposizioni o analisi – prosegue il deputato barese – Il sud ha ripreso la sua marcia, torna crescere, torna soprattutto a creare occupazione. I tempi della gravissima recessione sembrano così archiviati. Ora però non possiamo abbassare la guardia. Perché occorrono altre misure a sostegno della ripresa, soprattutto a favore delle imprese e dell’occupazione giovanile”.
Non possiamo far finta di non sapere – conclude Losacco – che nel sud la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli insopportabili! Questi dati ISTAT di oggi sono molto incoraggianti, certamente. Ma c’è in noi la consapevolezza che è solo l’inizio di un percorso ancora lungo. Sarà necessario intervenire con maggiore forza a sostegno della ripresa, occorre impegnare e spendere le risorse finanziarie messe in campo dal governo con i vari ‘patti per il sud’, è ancora di più necessario spendere presto e bene i fondi comunitari della programmazione 2014/2020. Tutte queste risorse, che dovranno essere attivate dal governo e dalle regioni, possono dare al Mezzogiorno quella spinta importante di cui ha bisogno per continuare a crescere. E a crescere con maggiore vigore”.