Attualità Puglia

Dalle parole ai fatti. In Puglia nasce una rete per contrastare la violenza di genere

La rete fatta da Università di Bari. APS G.I.R.A.F.F.A. onlus e APS Sud Est Donne per rimettere la cultura e l’alta formazione al centro dei percorsi di supporto alle vittime

BARI – Un ciclo di seminari per formare chi per professione si occupa di donne vittime di violenza. Nasce da un protocollo d’intesa, firmato a giugno scorso tra Università di Bari, APS G.I.R.A.F.F.A. onlus e APS Sud Est Donne (la prima a Bari, la seconda a Taranto), il progetto presentato nel Palazzo Ateneo di Bari e finanziato dalla Regione Puglia, che rimette al centro l’educazione, la cultura e la prevenzione per combattere ogni forma di discriminazione, sradicare vecchi stereotipi legati ai ruoli di genere, e formare quelle figure che si occupano professionalmente di violenza contro le donne.

Il muro da abbattere è quello fatto dai dati che più volte all’anno vengono resi noti e che raccontano di 89 vittime al giorno, di 109 femminicidi dall’inizio dell’anno con un aumento dell’8% rispetto al 2020. I numeri della violenza contro le donne non accennano a fermarsi, ma come crescono i numeri dei reati commessi, secondo i dati presentati dalla Direzione anticrimine della polizia sono in crescita anche le denunce degli abusi.

I seminari, che si terranno a Bari e Taranto, nelle due sedi dell’Università degli Studi Aldo Moro, dal 14 dicembre sino a fine marzo 2022, sono rivolti a studenti e studentesse, e soprattutto a tutti coloro che prenderanno in carico donne vittime di abusi e devono essere in grado di valutare il rischio: personale delle Forze dell’Ordine, operatrici e operatori dei Centri antiviolenza, personale sanitario e parasanitario, Magistratura (Inquirente e Giudicante), psicologi e psicologhe, etc. La partecipazione ai seminari darà diritto al rilascio di una specifica attestazione o al riconoscimento di crediti.

Al centro degli incontri la comprensione del fenomeno della violenza contro le donne e le minoranze sessuali attraverso il coinvolgimento di vari Dipartimenti dell’Università di Bari Aldo Moro, delle APS firmatarie del protocollo insieme con tutti i CAV, in collaborazione con il CISCuG – Centro Interdipartimentale di Studi sulle Culture di Genere e il supporto del CUG – Comitato Unico di Garanzia.

Si tratterà di guardare il problema da diversi punti di vista a partire dal linguaggio e dalla decostruzione degli stereotipi di genere. Si analizzeranno le varie declinazioni delle violenze, si parlerà del piano regionale antiviolenza, delle misure di protezione in campo civile e penale, di come si è arrivati dalla Convenzione di Istanbul al codice rosso, della violenza sessuale e della violenza di gruppo, delle molestie sui luoghi di lavoro, della tratta delle donne e dell’accoglienza, delle politiche e delle buone pratiche per prevenire i crimini contro le donne, della cultura delle discriminazioni di genere, sia nel contesto nazionale, sia in quello internazionale.

Uno speciale approfondimento sarà dedicato alle tematiche concernenti la violenza nelle relazioni intime (fenomeno che sempre più spesso caratterizza le prime relazioni sentimentali tra adolescenti). Tanti gli e le ospiti che parteciperanno ai panel. Tra loro, in apertura e chiusura, anche la statistica Linda Laura Sabbadini, o il dott. Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano.

I seminari sono stati presentati dal Rettore Stefano Bronzini, dalla presidente dell’APS G.I.R.A.F.F.A. onlus Maria Pia Vigilante, dalla presidente dell’APS Sud Est Donne Angela Lacitignola, dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dalla dott.ssa Maria Giovanna Bavaro referente dell’assessorato al welfare del Comune di Bari, la prof.ssa Francesca Romana Recchia Luciani responsabile dell’Università di Bari della linea d’azione sulle questioni di genere e direttrice del Corso, la prof.ssa Aurora Vimercati presidente del “Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” dell’Università di Bari, e il prof. Nicola Triggiani ordinario di Diritto processuale penale e coordinatore scientifico dei seminari che si svolgeranno nella sede del Dipartimento Jonico dell’Università di Bari.

<<Le discriminazioni sono un fenomeno complesso che può essere arginato e contrastato – così il Rettore Stefano Bronzini – attraverso la condivisione di un pensiero culturale che permetta a tutti di conoscere e affrontare il tema. La promozione di percorsi di formazione in ambito universitario che educhino alle differenze, è una leva importante per prevenire le discriminazioni contro ogni diversità, e porre le basi per formare degli adulti più liberi, più consapevoli, affettivamente e socialmente maturi>>.

<<Sono contenta per questa importante iniziativa che colma uno iato sempre troppo frequente tra la teoria e la pratica – ha dichiarato Maria Pia Vigilante, presidente dell’APS G.I.R.A.F.F.A. onlus – Il percorso, condiviso da tutti i centri antiviolenza della Puglia, è stato fortemente voluto, sempre nell’ottica dell’agire comune, anche dalla Regione Puglia, prima regione d’Italia ad attuare strade/iniziative di questa natura. Lo stesso, infatti, è già divenuto una buona pratica da esportare in altre Università. Questo ci inorgoglisce perché evidentemente, con le dott.sse Giulia Sannolla e Tiziana Corti, abbiamo individuato una rotta significativa da percorrere, accolta immediatamente dall’Università degli studi di Bari>>.

<<Fino ad oggi, – ha sostenuto Angela Lacitignola, presidente dell’APS Sud Est Donne – lo sforzo delle università pugliesi è stato occasionale e carente, non sufficientemente incardinato nella struttura degli Atenei, e lasciato alla professionalità e all’interesse dei e delle singole docenti. Questo primo passo, che l’Università di Bari ha voluto inserire in un più corposo accordo quadro sottoscritto con le associazioni Giraffa e Sud Est Donne, potrebbe costituire l’avvio di un processo di integrazione virtuoso per il rafforzamento della formazione delle figure professionali che si occuperanno delle vittime o degli autori di violenza, e incoraggia l’approccio interdisciplinare che permetterà la riduzione della vittimizzazione secondaria. Può essere inoltre, l’avvio di un processo per far diventare questo tema “curriculare”>>.

<<Abbiamo bisogno di un intervento rapido – ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – L’obiettivo è ridurre il numero delle vittime. Proviamo a dar vita ad un organismo che si muova con la stessa velocità del nostro avversario, che deve essere messo nelle condizioni di non nuocere. Con la vostra collaborazione, la Regione Puglia c’è, è al vostro fianco, ed è pronta a intraprendere ogni iniziativa utile>>.

<<Come ogni anno nell’approssimarsi del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – ha ribadito Francesca Romana Recchia Luciani, responsabile UniBA della linea d’azione sulle questioni di genere e Direttrice del corso – siamo costrette a rinnovare con ancor più decisione il nostro impegno per debellare una cultura sessista e patriarcale che si accanisce contro le donne e le minoranze sessuali con sempre maggiore arroganza. Se è vero che si tratta di un fenomeno sistemico e incistato nella storia millenaria della sopraffazione maschile, esso ha anche i tratti di un’emergenza sociale contro cui non bastano più i proclami, ma occorre attivare prassi culturali ed educative permanenti che mettano al centro dell’agenda politica la cancellazione della mentalità misogina e omotransfobica che si nutre e alimenta discriminazioni e violenza maschile>>.

Nicola Triggiani, ordinario di Diritto processuale penale e coordinatore scientifico dei seminari che si svolgeranno a Taranto ha sottolineato che <<il nostro Paese ha ormai adeguati strumenti legislativi per il contrasto alla violenza domestica e di genere, ma la prevenzione si gioca soprattutto sul terreno culturale: il ruolo delle agenzie educative (Scuola e Università, in primo luogo) è fondamentale per sensibilizzare i più giovani e altrettanto importante è la formazione di tutti gli operatori coinvolti>>.

<<Voglio esprimere viva soddisfazione per l’avvio di un’azione dal carattere innovativo per la forte interazione tra accademia, istituzioni e società civile – ha sostenuto Aurora Vimercati, docente di diritto del lavoro nel Dipartimento di Giurisprudenza e Presidente del Comitato Unico di Garanzia – nonché per l’attenzione volta a tematiche di rilievo trasversale, espressione di un grave malessere sociale, peraltro aggravato o reso ancor più evidente dalla crisi economica e dalla pandemia. L’azione, peraltro – ha continuato la professoressa – si colloca nell’ambito di un più ampio investimento politico-istituzionale dell’Ateneo barese volto a promuovere la parità di genere e a contrastare fenomeni di discriminazione a sfondo sessuale o basati sull’orientamento sessuale ovvero sull’identità di genere, in coerenza con i principi posti dalle fonti internazionali e nazionali, nonché con quanto previsto dai documenti programmatori (come il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza e l’Agenda di genere della Regione Puglia)>>.

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