Coronavirus e accoppiamento: come trovare il partner entro 400 metri

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Parliamo di cani, naturalmente, e la nuova startup “CupiDogs” risolve il problema in questo serio periodo di restrizioni

LECCE – Una nuova startup giovanile, una nuova proposta tecnologica per cercare di trovare una soluzione ad un ulteriore problema causato da questa emergenza del Coronavirus, senza nulla togliere alle gravità e urgenze primarie. Il tema è quello dell’accoppiamento tra cani ed il problema è imposto dalle attuali restrizioni in merito alle uscite da casa e alle possibili distanze percorribili.

A fornire la soluzione ci hanno pensato Simone La Gioia (studente 18enne dell’Ist. “Galilei-Costa” di Lecce), sua sorella Sarah (25 anni, momentaneamente senza impiego) e la loro piccola e amatissima Zoe, insomma un lavoro a quattro mani e quattro zampe.

Hanno ideato “CupiDogs – Amore a primo… bau”, una nuova piattaforma web su cui ogni utente può registrarsi gratuitamente e inserire il proprio amato cane con foto, razza, sesso, età, e, ovviamente, può cercare il/la partner più idoneo/a.

Il giovane e simpatico team aveva già in mente di realizzare la startup e aveva iniziato a lavorarci qualche mese prima dell’emergenza Covid-19 e in quest’ultimo mese ha concentrato gli sforzi e ha accelerato i tempi, grazie anche alla forzata permanenza in casa. In questo particolare periodo il servizio è ancora più importante in quanto ogni proprietario ha la libertà di movimento insieme al proprio cane di 200 metri da casa, pertanto può individuare il partner ad una distanza massima di 400 metri.

Il team è affiatato, Simone si occupa dello sviluppo web, del database e della comunicazione sui social networks, Sarah dei contenuti, la piccola Zoe ne è il testimonial perfetto, è infatti la protagonista assoluta del primo video promozionale diffuso sui social.

Doveroso ricordare che Simone La Gioia è cresciuto nella sua scuola a pane e startup. L’istituto “Galilei-Costa” di Lecce è infatti tra la scuole più rinomate e premiate al mondo per l’impegno profuso nell’incentivare i propri studenti verso l’auto-imprenditorialità. Simone è infatti anche uno dei co-founder (insieme ai suoi compagni di classe) della startup sociale “Mabasta”, il pluripremiato movimento contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo ideato quattro anni fa quando Simone frequentava il primo anno.