Battista, olivicoltura tra settori più colpiti da tagli; Solfizi, massimo impegno per tutelare produttori olivicoli
BARI – Il Consiglio Generale della Copagri Puglia, riunitosi alla presenza del direttore nazionale della Confederazione Produttori Agricoli Maria Cristina Solfizi, ha svolto un approfondito e dettagliato esame delle principali novità apportate dalla riforma della PAC, che ha recentemente ottenuto il via libera definitivo da parte del Parlamento Europeo e che entrerà in vigore nel 2023; particolare attenzione è stata poi riservata alle ricadute delle nuove politiche comunitarie sul settore olivicolo pugliese.
“Gli ecoschemi, il sostegno accoppiato e la nuova OCM sono i principali punti di interesse della nuova PAC per il comparto olivicolo; la nuova OCM, in particolare, prevede un radicale mutamento del finanziamento al comparto olivicolo e assegna un ruolo fondamentale alla produzione commercializzata”, ha spiegato Solfizi, assicurando il massimo impegno della Copagri per tutelare i produttori olivicoli.
“Oltre ai nuovi ecoschemi, un concreto sostegno all’olivicoltura dovrà prevedere anche una dotazione adeguata per quanto riguarda il sostegno accoppiato, ambito nel quale bisognerà necessariamente prendere in considerazione la possibilità di premiare con il pagamento accoppiato non solo l’olio DOP, ma anche il prodotto IGP”, ha continuato il direttore della Copagri, ricordando che “il comparto è interessato anche dal processo di convergenza, sia interna che esterna, che la riforma della PAC prevede”.
“Parliamo di uno dei settori più colpiti dai tagli nella nuova programmazione, oltre che dalle annose problematiche legate alla distribuzione del valore lungo la filiera, che va tutelato con ogni strumento messo a disposizione dai regolamenti comunitari; a distanza di oltre otto anni dal primo accertamento della presenza della Xylella nel Salento, il settore sconta la pressoché totale desertificazione di un territorio storicamente dedicato alla produzione olivicola, che ha centinaia di anni di storia e di tradizione e che rischia seriamente di scomparire”, ha affermato il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista.
“Per tali ragioni, ci aspettiamo molto dalla PAC, anche se dobbiamo constatare che gli ecoschemi risultano molto spesso di difficile applicazione, oltre a comportare ulteriori impegni da parte degli agricoltori, con il concreto rischio di gravarli con ulteriori adempimenti burocratici che potrebbero rendere queste misure meno appetibili e attrattive dal punto di vista aziendale e commerciale; anche sul fronte assicurativo ci aspettiamo di più, intervenendo in particolare per andare a tutelare gli agricoltori anche dagli eventi catastrofali”, ha concluso Battista.
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