Attualità Puglia

Confagricoltura Puglia: «Emiliano mantenga le promesse fatte agli agricoltori»

Confagricoltura chiede provvedimenti urgenti per la sospensione della richiesta di pagamento dei tributi consortili

BARI – Sospesi i fermi amministrativi di beni mobili notificarti dalla società di riscossione Soget per conto del consorzio di bonifica Ugento Li Foggi. Ieri mattina, la prima sezione della Commissione tributaria provinciale di Lecce ha accolto le eccezioni di diritto e di merito dell’avvocato Maurizio Villani avverso ai preavvisi di fermo delle autovetture di molti contribuenti salentini.

In sostanza, i giudici tributari hanno ritenuto non rispettato il principio di proporzionalità, perché non si può disporre un fermo amministrativo su mezzi del valore di migliaia e migliaia di euro per un tributo di appena 100-150 euro.

Questa mattina, nella sede di Confagricoltura Lecce, si è tenuta una conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati i particolari dal presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, dal presidente e dal direttore di Confagricoltura Lecce, rispettivamente Maurizio Cezzi e Diego Lazzari, e dal tributarista Maurizio Villani.

«Più volte – ha detto Lazzàro – abbiamo sollecitato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a mantenere le promesse che lui stesso aveva fatto davanti agli agricoltori. Aveva promesso che avrebbe fatto sospendere le richieste di pagamento dei tributi avanzate da parte dei consorzi di bonifica. Emiliano stesso riteneva non opportuno vessare ulteriormente gli imprenditori agricoli, già fortemente penalizzati dalla diffusione della xylella. Il presidente Emiliano è salito sui trattori, ci ha incontrati nella sede leccese della Regione Puglia, in viale Aldo Moro, ma poi, alle dichiarazioni e agli impregni assunti davanti a tutti, non sono seguiti provvedimenti concreti a favore degli agricoltori. Attendiamo ancora i provvedimenti per far sospendere le richieste di pagamento dei tributi consortili, così come attendiamo ancora i 100 milioni promessi per fronteggiare l’avanzata del batterio che ha sterminato gli ulivi».

Secondo l’avvocato Villani, «in ossequio al principio di proporzionalità», i preavvisi di iscrizione di fermo amministrativo di beni mobili emessi dalla concessionaria Soget di Pescara (società di riscossione per conto dei consorzi) possono essere contestati per illegittimità per vizi propri e possono essere impugnati, entro 60 giorni dalla notifica, alla commissione tributaria provinciale. Va ricordato che le commissioni tributarie hanno dichiarato nullo il fermo amministrativo sui veicoli se il debito esattoriale è esiguo nonché sproporzionato rispetto al valore del bene sottoposto a misura cautelare, in virtù dello Statuto dei contribuenti. Per giunta, «il fermo amministrativo su trattori e mezzi agricoli inciderebbe su valori di natura costituzionale, quali la libertà di movimento e l’attività lavorativa». Per gli agricoltori sono strumenti di lavoro.

Ad esempio, spiegano Cezzi e Lazzari, «fermare un trattore del valore di 20mila euro per il recupero di cento euro dà la dimensione di tale sproporzione. L’agricoltore si vede costretto a pagare perché un ricorso alla Commissione tributaria gli costerebbe di più. Inoltre, il mezzo, come il trattore o il camion gli verrebbe sequestrato per mesi e fino a sentenza. «Si preferisce perciò pagare, anche se si ritiene ingiusto farlo, con buona pace della effettività del diritto di difesa garantito per tutti, ed indipendentemente se l’agricoltore abbia ragione o torto nel merito. Pertanto, occorre che la Regione Puglia intervenga e cessi questa usurpazione di diritti costituzionali dei cittadini».

Gli attuali piani di classifica per il riparto delle spese dei consorzi «Ugento-Li Foggi» ed Arneo sono stati redatti nel 2012, ma sulla base di cartografie ormai già superate all’epoca. Si prevede come unico beneficio, per poter «giustificare» la tassazione dei terreni, la presenza della rete scolante, cioè dei canali di scolo. Nella maggior parte dei casi, però, questi canali hanno perso la loro efficienza idraulica, per mancata manutenzione periodica o per interventi edificatori che li hanno interrotti prima dello sfocio in mare o per i bacini endoreici nelle voragini interne. Anche quei pochi canali che conserverebbero la loro efficienza idraulica non convogliano più, se non in minima parte, le acque piovane dei terreni, per la presenza di parapetti lungo le reti stradali.

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