BARI – “Se non ci saranno scelte decise e concrete a livello nazionale sulla nuova PAC per il comparto olivicolo, in Puglia tenderà a scomparire il paesaggio pieno di ulivi e sarà sostituito dalle colture estensive o, peggio, da terreni incolti“. Durante l’incontro di oggi con i parlamentari e i capigruppo regionali, il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro ha messo in guardia dai rischi di una Pac che premia alcune zone del paese a danno di chi rappresenta più superficie agricola, più aziende agricole e ha maggiore impatto sociale nell’utilizzo di manodopera.
Hanno partecipato all’incontro, in presenza e in videoconferenza, tra gli altri, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, l’assessore all’agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, alcuni tra parlamentari pugliesi e capigruppo al Consiglio Regionale della Puglia. “Il problema della PAC riguarda l’intera economia pugliese, sia quella agricola che quella turistica, la presenza all’incontro di solo alcune componenti politiche, anche se le abbiamo invitate tutte, desta preoccupazione in chi auspica una soluzione a vantaggio del territorio – ha specificato Lazzàro – La ripartizione degli aiuti accoppiati in Italia sul primo pilastro, è uno dei passaggi più discutibili già fatti in quanto premiano una parte precisa del nostro Paese, mettendo l’olivicoltura in un angolo buio e irriguardoso. Già la situazione attuale di questa ripartizione grida allo scandalo. È il momento di recuperare a favore dei settori simbolo dell’agricoltura italiana e che sostengono l’occupazione e l’olivicoltura è sicuramente uno di questi“.
L’olivo ha anche un importantissimo ruolo ambientale. “La quantità di CO2 che gli oliveti sottraggono all’ambiente dovrebbe bastare da sola a convincere dell’utilità di tutelare questa coltivazione secolare e assolutamente ecocompatibile. Serve per questo evitare che provvedimenti di aiuto al reddito previsti dalla UE diventino così bassi da renderla economicamente insostenibile. Proponiamo l’immediata adozione di un eco-schema olivicolo“, sottolinea.
Confagricoltura Puglia ha consegnato dunque queste informazioni ai parlamentari in modo che possano difendere l’agricoltura pugliese nelle prossime decisive settimane per la Pac. “Il sistema olivicolo pugliese – ha concluso – dovrebbe rigettare in toto le proposte che sono illogiche, anacronistiche e fuori contesto e rischiano di essere seriamente la ghigliottina della nostra olivicoltura. I parlamentari sono ancora in tempo per lavorare, sia a livello comunitario che a livello nazionale, per cambiare le storture di questa Pac che penalizza non solo la nostra agricoltura ma anche il sistema turistico che beneficia della bellezza e della tipicità del territorio“.
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